Perugia, la sede di Vivi Il Borgo: «Aperta a tutti, è un punto di partenza»

Il taglio del nastro della nuova sede di Vivi Il Borgo e Banca del Tempo
PERUGIA - «Una sede aperta al borgo, un punto di partenza per...

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PERUGIA - «Una sede aperta al borgo, un punto di partenza per tutti in quella che sarà la casa della condivisione, che è il segreto del nostro successo». Così Franco Mezzanotte al taglio del nastro della nuova sede di Vivi Il Borgo, l’associazione di Corso Garibaldi che da ieri, al civico 173, ha una nuova base. Base condivisa con la Banca del Tempo, sempre nell’ottica della sinergia e della collaborazione, aspetti su cui l’associazione crede e vuole puntare sempre di più per proseguire il percorso di rivitalizzazione di quella fetta di città. «Facciamo di questo luogo un posto accogliente, anche perché gli abitanti del borgo sono tutti di una certa età anche se, fortunatamente, cominciano ad arrivare famiglie con dei ragazzi», ha aggiunto Mezzanotte. «Allora vogliamo fare di questo nostro centro un punto di incontro, un punto di scambio di idee, di esperienze e proposte per un miglioramento generale della vita del borgo». Vita che, dal punto di vista della qualità, negli ultimi anni «è migliorata tanto e speriamo di continuare a farla migliorare con il nostro impegno e con l’impegno di tutti, che c’è». Il locale, di proprietà del Comune (ieri rappresentato dall’assessore Gabriele Giottoli), fa parte di un edificio ricco di storia, un ex convento. Negli anni c’è stato anche «il primo circolo socialista dedicato a Lupattelli, poi il circoletto per anziani», ricorda Martina Barro, vicepresidente di Vivi Il Borgo. «è un posto molto legato al territorio, che torna ad essere uno spazio pieno di vita e socialità». L’associazione, fondata negli anni ’80 da Primo Tenca, ha aderito al bando di assegnazione del Comune con lo spirito di «trasformare lo spazio in spazio di inclusione». Di certo la nuova sede sarà ancor più un impulso per la vasta attività organizzata, che spazia dal sociale, con il progetto della spesa solidale, alla cultura. Molto visitate, ad esempio, sono state le mostre di cartoline e di fotografia organizzate alla Domus Pauperum. Da ricordare anche l’impegno con il progetto degli orti urbani a San Matteo degli Armeni, a dimostrazione che Vivi Il Borgo guarda a tutto campo al rilancio di un territorio tornato vivo e attivo. «Ora vogliamo incentivare la parte della solidarietà in questo spazio aperto, di inclusione, che si era persa con il Covid».

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Il Messaggero