Perugia, la povertà spinge sempre più persone verso la Caritas: «Numeri ingestibili, non ce la facciamo più e serve aiuto da tutti»

L'ingresso del centro di ascolto della Caritas diocesana dove sempre più persone si recano per chiedere aiuto
PERUGIA - «Le richieste aumentano e i numeri sono diventati ingestibili, non ce la facciamo più». È chiaro e diretto il grido di don Marco...

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PERUGIA - «Le richieste aumentano e i numeri sono diventati ingestibili, non ce la facciamo più». È chiaro e diretto il grido di don Marco Briziarelli, direttore della Caritas Diocesana di Perugia-Città della Pieve che alle porte del Natale fa un appello «a tutte le istituzioni, a tutte le imprese, a tutti i privati benefattori, a tutti gli uomini, a tutte le donne, a tutte le parrocchie, a tutte le persone che possono donare». La Caritas ha bisogno di aiuto, perché alle sue porte stanno bussando più di 3.000 famiglie, in crisi con le bollette, per gli affitti, la spesa, la scuola. E ancora per le cure mediche, per le visite specialistiche e per accedere ai presidi sanitari. La Caritas è sempre in prima linea per dare un supporto a chi chiede aiuto, ma la coperta è diventata cortissima. «Negli ultimi tre anni – spiega don Marco - abbiamo dato fondo a tutte le nostre risorse, impegnandoci pienamente nella lotta al contrasto alle povertà con tutti i mezzi a nostra disposizione sia economici sia umani nelle tante ore di tanti volontari che hanno donato il loro tempo». Così, con il piatto rimasto praticamente vuoto, spunta l’appello fatto in occasione del lancio della campagna solidale di Avvento-Natale che prenderà il via oggi. «Abbiamo bisogno di un aiuto e di un accompagnamento da parte di tutti», ha proseguito il direttore della Caritas che per la prima volta ha scelto una campagna di ritratti, di volti reali. «I volti dei poveri che sono accompagnati dalla nostra chiesa diocesana attraverso la sua Caritas. Sono volti che potrete rincontrare nella nostra città, volti che incarnano gli stessi volti che erano presenti alla notte di Betlemme, alla nascita nella grotta. È il volto di un povero, di un escluso, di chi ha bisogno che una comunità intera e unita si lasci coinvolgere in un cammino di restituzione di dignità. Ogni famiglia che torna ad essere libera è un bene comune, una uscita dalla catena della povertà». Il grido di auto della Caritas «giunge più forte a Natale – precisa il direttore –perché è un momento nel quale ci ritroviamo, chiamati a riscoprire il valore umano e cristiano della relazione, a scoprire anche che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Nessuno resti escluso dalla gioia del Natale, nessuno resti escluso dalla possibilità di un abbraccio, di uno sguardo per il quale papa Francesco ci ricorda che non dobbiamo più ignorare».

Come poter sostenere la campagna e tutti i progetti della Caritas diocesana? È possibile effettuare un bonifico, oppure si può donare direttamente dal sito della Caritas. Nella pagina caritasperugia.it/dona-ora/ si trovano tutti i modi per sostenere le opere della Caritas.

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Il Messaggero