Perugia, infermiera ruba in ospedale statua della Madonna

Perugia, infermiera ruba in ospedale statua della Madonna
PERUGIA - Ha raccontato che quella statua della Madonna di quasi un metro d’altezza, donata da un medico al reparto dell’ospedale in cui lei lavora (come ad altri...

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PERUGIA - Ha raccontato che quella statua della Madonna di quasi un metro d’altezza, donata da un medico al reparto dell’ospedale in cui lei lavora (come ad altri reparti ), fosse finita nella sua auto perché aveva il desiderio di pulirla. Ma non è proprio così. Non è proprio così, perché le telecamere posizionate nel parcheggio del Santa Maria della misericordia ma anche i riscontri svolti dagli agenti di polizia del posto fisso e della vigilanza dell’ospedale raccontano un’altra verità. Raccontano di come la donna, infermiera, abbia portato via la statua posizionata lungo il corridoio del reparto di Chirurgia generale magari per una fede fervente nei confronti di Maria, ma non certo con l’intento di pulirla prima e poi riconsegnarla.


I fatti. Siamo nel pomeriggio di mercoledì quando qualcuno si accorge che la statua della Madonna non è più al suo posto: non ci vuole molto a capire che non è stata semplicemente spostata ma che è stata presa da qualcuno. Viene fatta la segnalazione ai poliziotti e iniziano gli accertamenti. Nella giornata di ieri mattina la svolta: anche grazie alla collaborazione degli addetti alla vigilanza privata dell’ospedale, infatti, visionando le telecamere esterne dell’ospedale viene notata una donna che, con fare sospetto, posiziona la stessa statua all’interno della propria auto. Vengono fatti subito gli accertamenti del caso e si risale all’identità della donna, dipendente dell’ospedale, che una volta convocata ammette il gesto e restituisce la statua. La donna verrà denunciata per furto, ma inizialmente tenta di spiegare il gesto parlando della necessità di ripulire la statua che a suo dire sarebbe stata imbrattata da qualcuno. Una ricostruzione che non ha trovato alcun elemento di conferma, tanto che la donna poi è stata costretta ad ammettere il furto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero