Perugia, a Fontivegge spunta un campo di siringhe

Siringhe abbandonate a Fontivegge
PERUGIA - La dove c'era l'erba ora c'è una distesa di siringhe. Non proprio un bel biglietto da visita per una città. Siringhe monouso (si spera)...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA - La dove c'era l'erba ora c'è una distesa di siringhe. Non proprio un bel biglietto da visita per una città. Siringhe monouso (si spera) chiaramente usate per il consumo di droga, emerse come terribili regali da un pezzo di terra in mezzo a Fontivegge. Come? È bastato rasare l'erba e sono spuntate come fiori del degrado.

Lo segnalano i residenti di Fontivegge che raccontano, inviando al Messaggero anche diverse fotografie dei ritrovamenti, cosa è spuntato fuori dopo le operazioni di pulizia e rasatura dell'erba tra il parco della Verbanella e il ministero delle Finanze, insomma tra la parte bassa e la parte alta del quartiere alle porte della città. «È solo un piccolo pezzo di verde – spiegano i residenti con rabbia -, se facessimo un sopralluogo approfondito anche in altri punti sicuramente ne troveremmo di più». Un'occasione per denunciare lo stato di degrado in cui vivono purtroppo ancora diverse zone di Fontivegge, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine sui controlli e dell'amministrazione comunale che prova a rivitalizzare il quartiere. Ma non solo. Perché i residenti hanno in mente anche un altro punto di vista da sottolineare e rendere esplicito: «È per per segnalare che purtroppo c'è ancora tanto consumo». Perché il problema, è chiaro, non è solo quello dell'insicurezza di un'area verde dal punto di vista sanitario o del degrado per rifiuti anche pericolosi buttati da tossicodipendenti con poca attenzione nei confronti dell'ambiente e dell'intera comunità, ma anche quello dell'offerta e della richiesta di droga. Quindi proprio quel consumo di stupefacenti che è un problema ovunque ma che a Fontivegge evidentemente assume contorni inquietanti, se uno spazio poco più grande di un'aiuola diventa un ricettacolo di siringhe, buttate con menefreghismo con la complicità dell'erba alta. Che quando finalmente viene tagliata, per decoro e sicurezza, restituisce uno spettacolo certamente non degno di un capoluogo. «La compravendita di droga – insistono altri residenti di Fontivegge – è purtroppo ancora un problema sotto le nostre finestre. È vero, i controlli ci sono, le iniziative anche, ma è una realtà che il via vai di spacciatori e clienti sia altrettanto continuo. Così come le immagini legate al meretricio in mezzo alla strada, fuori dalle nostre porte, alla luce del sole, anche all'ora di pranzo con i figli che tornano da scuola. Due cancri che vanno estirpati per farci vivere con serenità e senza essere costretti a subire queste istantanee di degrado e insicurezza a Fontivegge».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero