Perugia, a Fontivegge 100 appartamenti-covo

Polizia municipale a Fontivegge
PERUGIA Week end appena trascorso: musica a tutto volume e alcol, urla e schiamazzi, e va bene che è sabato sera ma quando comincia a diventare domenica mattina...

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PERUGIA Week end appena trascorso: musica a tutto volume e alcol, urla e schiamazzi, e va bene che è sabato sera ma quando comincia a diventare domenica mattina c’è comunque un diritto al riposo da tenere presente. Basterebbe un po’ di buon senso ma purtroppo, soprattutto a Fontivegge, spesso è un sentimeno che manca. Spesso tocca ai portieri intervenire, e spesso tocca poi alle forze dell’ordine riportare la calma perché alla mancanza di rispetto si aggiunge la strafottenza di fare come si vuole. Esattamente come nella tarda serata di sabato, quando in un condominio sono dovuti intervenire i carabinieri.


Un episodio di poco conto se è una tantum, non se rappresenta la normalità. E soprattutto se si posiziona al livello più basso delle problematiche create dagli inquilini di certi appartamenti. Quanti? La stima con chi in questa zona di città vive e lavora parla chiaro: sono almeno un centinaio gli appartamenti-covo, quelli cioè che nella zona della stazione sono già stati segnalati per problematiche di ordine pubblico o quelli in cui spesso c’è bisogno di intervenire.
Appartamenti spesso abitati da più di una persona, appartamenti all’interno dei quali in molti casi non è ben chiaro se chi c’è sia effettivamente l’intestatario di un regolare contratto di affitto. Senza dimenticare che, secondo qualcuno, non ci sarebbe da parte dei proprietari particolare attenzione nel selezionare chi mettere dentro casa. Appartamenti-covo, si diceva. Quelli in cui vengono segnalati via vai di tossicodipendenti più o meno giovani (come le ragazzine trovate a bucarsi in vari spazi condominiali in questi ultimi mesi) ma anche quelli che funzionerebbero come veri e propri take-away di alcolici vari per bypassare così le limitazioni delle ordinanze del sindaco Romizi in tema di alcolici proprio nella zona.

Ma anche quelli in cui si trovano balordi, come i due bloccati recentemente dal Nucleo Fontivegge della polizia locale, con un vero e proprio bazar di super alcolici e profumi rubati nei negozi della zona: in parte probabilmente da loro, ma in parte anche dai ragazzini schiavi dell’eroina che con i furti si comprano la dose. Una questione per cui, nel quartiere, si sospetta anche la partecipazione di qualche gestore che acquisterebbe i prodotti rubati. Per tutti questi motivi i residenti continuano a chiedere controlli costanti negli appartamenti. E soprattutto chiedono agli agenti del Nucleo Fontivegge della polizia locale di continuare con l’opera di controlli di queste settimane: «Stanno facendo molto, speriamo non si fermino». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero