DERUTA - Tempi di crisi, il lavoro non si trova e si ascoltano i suggerimenti che invitano a farsi imprenditori e inventarsene uno. ...
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Peccato però che qualcuno quei suggerimenti li prende troppo alla lettera e non bada se il lavoro che decide di intraprendere va contro le leggi.
È quello che è accaduto a Deruta dove un trentacinquenne disoccupato, incensurato, aveva deciso di impiantarsi una coltivazione di cannabis indica. Però non aveva fatto i conti con i carabinieri della stazione della cittadina della ceramica che, con il coordinamento del comando compagnia di Todi, nella loro continua attività di contrasto e repressione dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, l'hanno colto con le mani nel sacco.
Dopo un attento periodo di osservazione, il trentacinquenne è stato fermato dai militari e sottoposto a perquisizione sia personale che della propria abitazione. Nel garage, quelli che erano sospetti si sono tramutati in certezze, tanto che lì i carabinieri hanno scoperto una vera e propria coltivazione di canapa indiana, ben venti piantine, che erano curate attentamente in vasi, illuminati e riscaldati, secondo le loro esigenze climatiche, da un impianto di luci che ne favoriva la crescita. Ma la raffinatezza consiste nella presenza di un essiccatoio, anche se artigianale, che è munito di un elemento riscaldante per velocizzare il processo di seccatura delle stesse piante per renderle subito pronte per il mercato. La scoperta si completava con 350 grammi di marijuana e di una necessaria bilancia di precisione.
Il trentacinquenne quindi, è stato tratto in arresto con l'accusa di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti e rinviato a giudizio per il 31 prossimo dal giudice monocratico del Tribunale di Spoleto che ha applicato la misura cautelare dell'obbligo di presentazione giornaliera ai carabinieri.
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Il Messaggero