Perugia, in coma a 43 anni dopo la caduta dal parapetto: salvo grazie a un passante

Il parapetto di viale Marconi
PERUGIA - Mauro O. 43 anni e un amico sconosciuto che gli ha salvato la vita. Perché non ci fosse stato l’intervento di un «angelo vestito da passante»,...

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PERUGIA - Mauro O. 43 anni e un amico sconosciuto che gli ha salvato la vita. Perché non ci fosse stato l’intervento di un «angelo vestito da passante», come lo avrebbe definito Modugno, sarebbe potuta finire anche peggio di come gli è andata.

Lui è lo sfortunato protagonista della caduta dal parapetto di viale Marconi, cinque metri di volo sul sottostante viale Roma, alle prime ore della mattina di Pasqua e ricoverato in Rianimazione all’ospedale Santa Maria della Misericordia.
Una caduta che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più drammatiche di quelle già particolarmente gravi, con il 43enne perugino che per ore ha lottato tra la vita e la morte e che ancora non può dirsi completamente fuori pericolo, anche se il passare delle ore fa aumentare le speranze che possa uscire più o meno sano e salvo da questa terribile avventura.
E tra le casualità positive c’è sicuramente quel passante che ha attivato i soccorsi praticamente pochi secondi dopo che l’uomo era precipitato dal parapetto in un momento della giornata in cui non era sicuramente scontato che qualcuno fosse presente così velocemente rispetto all’evento.
Subito è partita la telefonata al 118, con il personale medico sanitario subito attivato di quanto aveva davanti agli occhi e dunque della potenziale alta gravità della situazione. Le ferite e i traumi del resto erano evidenti anche a occhio nudo, vista appunto la caduta e la gravità dell’impatto.
Contemporaneamente all’ambulanza, sul posto è arri vata anche una pattuglia della squadra volante per stabilire quanto era accaduto e anche capire se quel grave stato in cui si trovava il 43enne potesse essere stato in un qualche modo indotto da qualcuno.
Necessario è stato poi anche l’intervento dei poliziotti della squadra mobile, dal momento che l’uomo inizialmente era senza nome e cognome. Mentre insomma veniva portato con la massima urgenza in ospedale, i poliziotti cercavano non solo di dargli un’identità in quanto sprovvisto di documenti ma anche di capire la dinamica di quanto gli fosse accaduto poco prima.
Interrogativi che si sono risolti qualche ora dopo, quando oltre all’identità si è giunti anche a stabilire come l’uomo fosse caduto dal parapetto. 
Una caduta molto probabilmente, almeno finora, autonoma nel senso non causata da nessuno. Sulle prime i poliziotti hanno pensato all’ipotesi di un gesto volontario, poi si è fatta strada la possibilità che tutto potesse essere dipeso da una fatalità dovuta a un possibile abuso di sostanze alcoliche.

Come detto, il 43enne risulta ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale cittadino. Ma pare che con il passare delle ore stiano aumentando le speranze di non essere più a rischio vita. Anche se le conseguenze di questa terribile caduta sono ancora tutte da capire.
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Il Messaggero