Perugia, ci salverà una colata di cioccolata Luisa

Luisa Ranieri, protagonista della fiction su Luisa Spagnoli
PERUGIA - Per ora il riscatto di Perugia non passa per un condensato in calzamaglia delle gesta di Fortebraccio e una medievale e dolorifica gara a sassate richiamata da un...

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PERUGIA - Per ora il riscatto di Perugia non passa per un condensato in calzamaglia delle gesta di Fortebraccio e una medievale e dolorifica gara a sassate richiamata da un marchio numerico (1416), ma per un elegante racconto televisivo dedicato a Luisa Spagnoli, imprenditrice ingegnosa e rivoluzionaria. Il suo temperamento in amore e in affari, la sua geniale vocazione alle invenzioni e alla passione sociale faranno dimenticare al pubblico nazionale davanti alla tv (Rai 1) il primo e (se piacerà) il due febbraio, quella patacca di città della perdizione affibbiata come sfondo scenografico all’omicidio più mediatico mai consumato, quello di una studentessa inglese.


L’invenzione di colare il cioccolato sopra le banane incartandola come delizia, l’attrazione fatale per Giovanni Buitoni fusa con la devozione per il marito Annibale Spagnoli oltre gli steccati morali dell’epoca, la sua battaglia di portare le donne in fabbrica considerandole come figlie e assicurando loro il rispetto mai conquistato da nessuno dei moderni sindacalisti, portano Luisa Spagnoli nei capitoli della storia da recuperare per farla diventare insegnamento.

Finora nei salotti delle grida e delle vanità investigative, dei plastici della giustizia simulata, la tv aveva disquisito di quanta depravazione avesse animato il centro con la Fontana Maggiore, di quanto sesso e droga potessero ancora corrompere una normalissima città di provincia, con al massimo il brivido criminale di essere capoluogo. Ora la stessa tv celebra la dolcezza della capitale cioccolatiera e quel suo famoso Bacio voluto dalla vigorosa Luisa che in principio chiamò cazzotto. Ma solo per amore.

Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti (letto in un Bacio Perugina).  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero