Perugia, chiusura del Post: c'è anche una vertenza da 128mila euro degli ex dipendenti

Il Post di Perugia in un'immagine dal profilo Facebook
PERUGIA - La chiusura del Post? Non solo crisi e mancati finanziamenti, ma anche un vertenza persa da 128mila euro che hanno aggravato la già precaria situazione economica...

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PERUGIA - La chiusura del Post? Non solo crisi e mancati finanziamenti, ma anche un vertenza persa da 128mila euro che hanno aggravato la già precaria situazione economica del Museo della scienza. Una novità esplosa come una bomba ieri durante il question time a palazzo dei Priori con la consigliera Lucia Maddoli (Idee Persone Perugia) che ha interrogato la giunta per avere informazioni sulle motivazioni della prolungata chiusura del Post, sui tempi di nomina dei nuovi membri del consiglio di amministrazione e sulle prospettive future che l’amministrazione comunale immagina per questa importante istituzione.

Maddoli ha ricordato come il museo sia chiuso dallo scorso giugno, con l'eccezione di due settimane di centro estivo, «per motivi non noti ma presumibilmente legati a questioni di carattere finanziario e organizzativo». Tale chiusura, a tempo indefinito, è accompagnata dalla «mancata predisposizione di una offerta didattica per l’anno scolastico 2022/2023 che preclude di fatto la possibilità alle scuole della città e della regione di poter usufruire di attività didattiche». 


L’assessore al turismo Gabriele Giottoli ha risposto spiegando come il Post rappresenti «un patrimonio della città anche se negli ultimi anni ha subito una drammatica riduzione dei finanziamenti da parte del ministero competente (Miur), tanto che dal 2020 ad oggi non vi è stato dal Governo nazionale alcun trasferimento di risorse». Una situazione che non solo si è aggravata con la crisi e la pandemia, ma è precipitata per il «contenzioso da parte di alcuni ex dipendenti – riassume una nota del Comune - che ha portato alla condanna per una somma di 128mila euro. Infine lo scorso anno, stante la precaria situazione, si è assistito alle dimissioni di cinque dipendenti». Giottoli ha comunque evidenziato le «notevoli potenzialità» del Post, con l'auspicio possa ricominciare a «esprimerle grazie alla politica di rilancio pensata dai due soci, ossia Comune e Provincia». 

 

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Il Messaggero