Perugia, striscione sulla Fontana: scattano indagini e multa

Lo striscione appeso dai tifosi del Perugia sulla Fontana Maggiore
PERUGIA - L’indagine è doppia sugli striscioni anti-Santopadre appesi in diversi punti delle città venerdì pomeriggio. Doppi perché se da una...

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PERUGIA - L’indagine è doppia sugli striscioni anti-Santopadre appesi in diversi punti delle città venerdì pomeriggio. Doppi perché se da una parte c’è il tradizionale accertamento della Digos per vicende che riguardano tutto il mondo del tifo organizzato, dall’altra c’è quella delle polizia municipale per il mancato rispetto del regolamento di polizia urbana.

Il fatto che uno striscione sia stato appeso, magari giusto il tempo di fare una foto, alla Fontana Maggiore, fa entrare la violazione di diritto in quelle normate dal regolamento di polizia urbana. In questo caso il monumento principale della città è stato utilizzato come la cancellata di una curva. E questo non si può fare. Così una volta che verranno identificati gli autori dell’affissione (se verranno identificati) dovranno pagare un una multa di cento euro. Diverso il discorso per chi si è fatto fotografare con lo striscione sotto l’Arco Etrusco. Proprio il fatto che lo striscione era sostenuto da due persone li salverà dalla multa. Non è escluso, però, che si tratti delle stesse persone che hanno appeso lo striscione alla Fontana Maggiore. Anzi, è praticamente certo.

Il raid a colpi di striscioni con frasi offensive e piene di insulti contro il presidente del Perugia, ha fatto molto rumore. Anche perché gli striscioni con le scritte contro il presidente biancorosso Massimiliano Santopadre, sono comparsi in luoghi strategici della città e, al di là del tam-tam sul web, non sono passati inosservati da parte di chi sta transitando nelle zone interessate all’attacco a colpi di lenzuoli e vernice. Uno è stato appeso anche cancellata dello stadio Santa Giuliana, a proposito di striscioni che hanno interessato la parte centrale della città. Sul fronte delle indagini da parte della questura oltre allo scontato controllo delle telecamere di sicurezza per risalire agli autori del raid, viene scandagliato anche il web per risalire a una firma certa dell’operazione che una volta di più ha sottolineato i difficilissimi rapporti almeno di una parte della tifoserie organizzata verso il presidente biancorosso. Situazione che non coinvolge la squadra. Resta il fatto di un raid organizzato sul quale le forze dell’ordine hanno puntato l’attenzione.

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Il Messaggero