Perugia, blitz a Fontivegge: richiedente asilo con 100mila euro di eroina

Perugia, blitz a Fontivegge: richiedente asilo con 100mila euro di eroina
PERUGIA - Gli investigatori della sezione Antidroga della squadra mobile, nel corso di attività di controllo straordinario del territorio finalizzato al contrasto dello...

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PERUGIA - Gli investigatori della sezione Antidroga della squadra mobile, nel corso di attività di controllo straordinario del territorio finalizzato al contrasto dello spacco di stupefacenti nell’area di Fontivegge, hanno arrestato un nigeriano di 20 anni.


L’uomo è stato notato all’interno della stazione ferroviaria, mentre scendeva dal treno proveniente da Roma. Il giovane, in Italia come richiedente asilo e residente in Via del Macello, è stato sottoposto a controllo dagli uomini della Squadra Mobile, Sezione “Antidroga”.  Il 20enne, appena si è reso conto della presenza di alcuni poliziotti, ha decisamente affrettato l’andatura in direzione del sottopassaggio ferroviario, come se cercasse di eludere un eventuale controllo, circostanza questa che ha insospettito gli agenti della mobile.

Una volta raggiunto, gli investigatori gli hanno chiesto le ragioni del suo viaggio a Roma e il ragazzo ha farfugliato delle spiegazioni confuse. Subito dopo lo hanno perquisito, non trovando droga ma rilevando che il suo telefono cellulare si presentava stranamente spento e privo di scheda sim. A quel punto, gli hanno comunicato che lo avrebbero condotto in Questura per identificarlo e che poi lo avrebbero portato in ospedale per verificare che non avesse ingerito dello stupefacente.


Tanto è bastato per far crollare il giovane, che ha ammesso di essere un corriere ovulatore e di aver ingerito eroina; i successivi accertamenti medici hanno confermato il tutto, visto che lo straniero, nel giro di alcune ore, ha espulso oltre 40 ovuli, contenenti complessivamente quasi mezzo chilo di eroina. Una volta immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato più di 100.000 euro. Pertanto, il soggetto è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e successivamente associato al carcere di Capanne. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero