PERUGIA - Tra trenta e quarantacinque anni, professionisti, ben vestiti, piede nervoso, cervello in surplace, sguardo felino e pin cortissimo. ...
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Chi sono? Ne hanno contati 119 in sette notti lungo il raccordo Perugia-Bettolle, a bordo di altrettante auto scambiate dai turisti per fenomeni galeni. Quando riescono a tenersi sotto i 223 orari sono anche riconoscibili dalle vetture che in genere hanno barre antibufalo ideali per abbattere quanto più possibili moscerini da esibire come trofei di caccia, e capote mobili che ingenerano sempre il dubbio se decappottabile sia il tettino o il cervello. Il tratto scelto dagli ungulati della velocità è quello tra Passignano, Magione e Corciano lungo il raccordo di Bettolle in cui la velocità vietata è sopra i 110 orari. A sorprenderli in pieno delirio da (corto)circuito è la polizia stradale di Castiglione del Lago, diretta dall'ispettore Paolo Moretti. Seguendo la cadenza delle mandrie prendono velocità sempre verso la direzione di Perugia neanche ci fosse l'arrivo del Nurburgring e non quello di un autolavaggio. I mezzi a loro disposizione hanno l'incolpevole funzione di essere complici di un fenomeno che vuole il sessanta per cento dei 119 infrazionandi superare sistematicamente tra i 160 e 180 chilometri all'ora. Sono 540 i punti sottratti nella settimana di controlli. Ovviamente succede nel week end quando scendono a stormi verso le città carichi di taurina come se bastasse a sollevare l'orgoglio radiale. Tre di loro hanno infilato velocità di 210, 212 e 216 valori inversamente proporzionali con il quoziente intellettivo. Uno, fotografato e fermato, alla polizia ha detto candidamente: «La macchina va e io ce la mando». Anche noi, garantito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero