Perugia, auto di servizio usata come taxi processo a capitano della Provinciale

Perugia, auto di servizio usata come taxi processo a capitano della Provinciale
PERUGIA - L'auto di servizio diventa un boccone troppo ghiotto. E così, per l'uso improprio che nel codice penale è indicato come peculato, un capitano della...

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PERUGIA - L'auto di servizio diventa un boccone troppo ghiotto. E così, per l'uso improprio che nel codice penale è indicato come peculato, un capitano della polizia provinciale rischia il giudizio dopo una certosina indagine dei carabinieri dell'aliquota di polizia giudiziaria, inchiesta firmata dal pubblico ministero Paolo Abbritti.

Un chilometro tira l'altro, come le ciliegie. E come le troppe ciliegie i troppi chilometri fatti alla guida della Fiat Punto bianca della Provincia da un capitano nato a Spoleto 53 anni fa e coordinatore dell'area di Foligno e Spoleto delle divise provinciali, sono andati di traverso.
Perché per la Procura di Perugia quella guida quasi forsennata per andare a prendere una collega a casa Castiglione del Lago e portarla al lavoro, tragitto fatto senza l'autorizzazione che serve quando la macchina pubblica si mette in moto, è stata un eccesso.
Tanto grande che l'indagine dei carabinieri tra accertamenti sul posto, verifica degli ordini di servizio e conti sulle spese di carburante, hanno contabilizzato che quella Fiat Punto bianca (un'auto senza coloro d'istituto e lampeggiante), è stata utilizzata in maniera ritenuta impropria per ben centosettantuno volte.
L'indagine della Procura perugina prendere in esame il periodo che va dal primo novembre del 2013 al 4 agosto del 2014. Meno di un anno in cui secondo, l'accusa, tutta da dimostrare nel giudizio annunciato da Abbritti, quell'auto della Provincia che avrebbe scorrazzato la collega da casa al posto di lavoro, è costata una tombola alle casse dell'ente.
I carabinieri, schede carburante alla mano, hanno fatto i conti. Il consumo di carburante per le uscite non autorizzate è stato di 7.974,33 euro. Cioè quasi un decimo del consumo addebitato agli altri cinquantadue autoveicoli in dotazione alla polizia Provinciale che nello stesso periodo hanno consumato 78.855,65 euro di carburante. Con un consumo medio, è scritto nelle carte dell'inchiesta, di quasi 1.500 euro per ogni veicolo.

Scrive la Procura nel chiudere le indagini che sono antipasto della richiesta del rinvio a giudizio: "...si recava centoseattantuno volte con l'autoveicolo in questione in località Castiglione del Lago, senza essere a ciò autorizzato da alcun ordine di servizio ovvero da alcuna legittima esigenza di natura investigativa, prelevando presso la sua abitazione privata (omissis) anch'essa assegnata al medesimo servizio di polizia giudiziaria accompagnandola a Perugia...» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero