Perugia, l'appello: «È ora di ripulire anche Fontivegge»

Perugia, l'appello: «È ora di ripulire anche Fontivegge»
PERUGIA - Facce brutte. «Da mesi». Lo spavento in un’ombra. O in un cliente. ...

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PERUGIA - Facce brutte. «Da mesi». Lo spavento in un’ombra. O in un cliente.


La notte ha i colori della paura a Fontivegge, nonostante i controlli, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine. Nonostante la voglia di rivitalizzazione di alcuni cittadini. «Perché girare o lavorare in zona stazione la notte è ancora un dramma». La raccontano così, la notte a Fontivegge, i residenti e chi ci lavora: baristi, autisti o tassisti. «Quando il traffico diminuisce, quando a passare restiamo in pochi, notare le facce brutte è più facile. Provate a fare una passeggiata qui dopo cena e capirete di cosa parliamo», dicono alcuni lavoratori notturni. Che segnalano come in zona nonostante gli ultimi repulisti siano presenti ancora facce brutte. Balordi probabilmente di ultimo arrivo, «ma che da mesi stanno qui tutti i giorni». E che riconoscere in spacciatori non è solo una psicosi. «Li vediamomentre vengono avvicinati da ragazzi, contrattano, si separano, poi tornano. Le mani veloci che si infilano in tasca e gli sguardi furtivi». Spacciatori, insomma, ma non solo. «Perché adesso - è il racconto - si stanno facendo sempre più aggressivi. Pronti ad alzare la voce e diventare minacciosi in un attimo, spesso per non pagare una corsa in taxi o una consumazione anche se li vedi con le scarpe all’ultima moda, le magliette firmate e le tasche piene dei soldi per la roba che hanno appena spacciato. Una volta preferivano il basso profilo, adesso qui sembra si sentano i padroni e non va bene». Anche perché, dice chi lavora di notte, da quelle tasche non sembrano uscire solo droga e soldi. «Puoi trovarli anche armati. Hanno il coltello facile e non sai mai come possono reagire. E allora noi segnaliamo, chiamiamo, cerchiamo per quanto possibile di farci rispettare. Chi di dovere lo sa come stanno le cose qui, al calare del sole: perché non si interviene in maniera più decisa?». Le preoccupazione, vissuta sulla propria pelle, è forte. E il pensiero di chi lavora di notte va anche agli ultimi fatti di cronaca. A partire dal tassista rapinato da un cliente a ferragosto che lo ha minacciato con il coltello. L’aggressore, un nordafricano, è stato subito arrestato grazie alla descrizione precisa che ne ha fatto la vittima, ma è chiaro come quella storia sia da monito per chi potrebbe trovarsi da solo con qualche malintenzionato che si presenta come un cliente. «Il centro è stato ripulito - è la conclusione di chi segnala - ma adesso c’è da lavorare ancora e meglio su Fontivegge. Vivere e lavorare così è davvero un inferno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero