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PERUGIA - La palazzina di via Oddi Sforza da «parecchie settimane» è tornata a essere la casa (abusiva) di disperati e balordi. Un destino infausto per la struttura tra le Fonti di Veggio e via Mario Angeloni, occupata e poi liberata, abitata senza titoli e poi sgomberata dopo le segnalazioni dei residenti, in un circolo vizioso che da anni sembra non trovare soluzione.
L'ultima denuncia, come spesso accade, arriva da Progetto Fontivegge: un post sul gruppo più attivo e attento dell'area della stazione che diventa presto una nuova richiesta di aiuto. Giulietto Albioni e Andrea Fais al Messaggero spiegano come «da quasi due mesi la palazzina di via Oddi Sforza, rilevata da una nuova proprietà l'anno scorso, è tornata ad essere rifugio per sbandati. Le segnalazioni dei residenti sono ormai numerose e ripetute ma, finora, dalle autorità non c'è stato alcun riscontro in merito. Il fabbricato, disabitato da tempo immemore, rientra nel novero delle aree degradate del quartiere di Fontivegge, già segnalate in passato attraverso esposti per il loro potenziale rischio igienico-sanitario».
La palazzina, come noto, infatti è stata spesso oggetto di segnalazioni, tra degrado e soprattutto presenze inquietanti, tra tossici e balordi il cui continuo via vai – nonostante le chiusure, installate e poi spesso abbattute – crea ansia a chi abita lì vicino. «L'area è stata cantierizzata circa dieci mesi fa – continuano Albioni e Fais - ma sono ad oggi ignoti sia i soggetti appaltatori che le ragioni edilizie dell'intervento.
I CONTROLLI
Intanto, comunque, l'attenzione delle forze dell'ordine non cala a Fontivegge. Come fatto anche dalla polizia, pure i carabinieri proprio venerdì hanno effettuato servizi mirati nella zona della stazione, attraverso controlli finalizzati al contrasto del fenomeno delle baby gang, dei reati contro il patrimonio, dello spaccio e dell'uso di sostanze stupefacenti, oltre che alla sicurezza stradale. Le pattuglie sono state notate dai residenti, per esempio, in via del Macello, una dell'aree più a rischio e da cui arrivano le maggiori segnalazioni, compresa quella della possibile rivendita di prodotti rubati raccontata su queste colonne nei giorni scorsi.
Nell'ultima attività, come spiega il Comando provinciale dell'Arma, sono stati impiegati 20 carabinieri, che hanno controllato 42 persone e 10 autovetture, recuperato e sequestrato 2 automezzi oggetti di furto, eseguito 3 perquisizioni personali e sottoposto a fotosegnalamento 3 soggetti privi di documenti per poterli identificare. Denunciato anche per guida in stato di ebbrezza un cittadino romeno di 32 anni, con precedenti e residente a Gualdo Tadino, che all’alcol test è risultato positivo con un valore compreso tra 0,8 e 1,5 g/l, quindi il triplo del consentito. All'uomo è stata ritirata la patente di guida, mentre ad altri automobilisti sono state comminate sanzioni previste dal codice della strada con conseguente decurtazioni di punti della patente. La visita dei carabinieri è stata accolta con soddisfazione dai residenti, con chi chiede di «dare un taglio anche ai fantomatici proprietari a fini investimento residenziale/commerciale. Anche con interventi di natura giuridica in alcuni casi concreti da parte di amministratori del residence Bellocchio».
Gli agenti del Nucleo Decoro Urbano di Fontivegge della polizia locale, infine, hanno denunciato un 44enne tunisino trovato in via Cortonese all'interno di un'auto di cui era stata denunciata l'appropriazione indebita. L'uomo è stato accompagnato in questura e messo a disposizione dell'Ufficio stranieri, perché anche inottemperante dell'ordine del questore di lasciare l'Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero