Il coraggio dei genitori: «Per liberare i nostri figli dalla droga siamo costretti a denunciarli» `

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TERNI «Per denunciare nostro figlio abbiamo usato anche...

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TERNI «Per denunciare nostro figlio abbiamo usato anche l'app YouPol. E' difficile anche raccontarlo ma non sapevamo più che fare. Quel giorno speravamo che fosse colto sul fatto, almeno questa storia poteva finire». I genitori di Mauro, ternano, 15 anni, quattro mesi fa affidarono al Messaggero il loro calvario quotidiano per tentare di salvare quel figlio che non era più lui e che ogni giorno spariva da casa e si riuniva con gli amici coetanei per fumare l'erba. Per tirarlo fuori dal giro in cui era finito le hanno tentate tutte. L'hanno seguito mentre vagava per il centro e per due volte, vedendo quel figlio che si faceva le canne, hanno chiamato le forze dell'ordine convinti che una denuncia lo avrebbe aiutato a uscire dal tunnel. Sono genitori che ci hanno messo la faccia per salvare il proprio figlio. Come Patrizia, la giovane mamma ternana che ha sfidato i pusher che pretendevano che suo figlio Lorenzo, 14 anni, ternano, rubasse i soldi a casa per comprare la droga. Quando lei si è resa conto che il suo bambino si faceva le canne ed era finito in un giro di spaccio più grande di lui, manovrato da adulti senza scrupoli poi finiti in cella in una delle tante operazioni antidroga, l'ha denunciato alle forze dell'ordine. Anche lei, come i genitori di Mauro, ha seguito suo figlio per tutta la città. Ha rischiato di essere picchiata, è stata insultata e minacciata ma non si è arresa perché l'obiettivo era solo quello di salvare Lorenzo: «La città è piena di droga, tutti fanno finta di niente - dice Patrizia. Se ne parla solo quando, come accaduto di recente, la droga spezza vite innocenti. Quando, come due anni fa, in quattro mesi tre ragazzini vengono uccisi dalla droga. Una situazione drammatica che potrà cambiare solo se i genitori, le mamme dei tantissimi ragazzini finiti nel giro, facessero come ho fatto io. Devono denunciare, devono metterci la faccia, è assurdo far finta di nulla di fronte a una vita che rischia di spegnersi». Anche il calvario dei genitori di Mauro inizia all'improvviso. Il quindicenne non va a scuola e lascia lo sport. Da casa iniziano a sparire i soldi e oggetti di valore. Ad ogni richiesta di spiegazioni Mauro diventa aggressivo e non accetta limitazioni alle uscite con gli amici. I suoi lo seguono, scoprono dove va a comprare le canne per fumarle con gli amici e denunciano tutto alle forze dell'ordine. Quando Mauro capisce di essere stato scoperto ha reazioni violente nei confronti dei genitori. Al punto che i suoi saranno costretti a chiamare le forze dell'ordine per calmarlo e tentare di trovare soluzioni. Tre anni fa, in un'aula del tribunale di Terni, il dramma di un'altra mamma coraggio, anche lei ternana. Che ha denunciato i quattro pusher, due stranieri e due ternani, che rifornivano di cocaina suo figlio, 35 anni: Le continue e pressanti richieste di denaro ci hanno fatto finire sul lastrico. Sono stata minacciata e costretta a vendere i gioielli e l'auto usata appena comprata. La donna racconterà nei dettagli quei mesi d'inferno passati a racimolare 15mila euro per saldare i debiti accumulati da suo figlio che poi ha accettato di farsi curare in comunità.


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Il Messaggero