Il Pd a Perugia rischia la faida delle ricandidature

Erika Borghesi (Pd Perugia)
PERUGIA - Il Partito democratico rischia la faida delle ricandidature. Archiviato il congresso regionale e chiusi (quasi) tutti gli strascichi collegati, a Perugia il Pd avanza...

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PERUGIA - Il Partito democratico rischia la faida delle ricandidature. Archiviato il congresso regionale e chiusi (quasi) tutti gli strascichi collegati, a Perugia il Pd avanza deciso su Giuliano Giubilei. Giovedì sera a Sant’Erminio è andato in scena il primo contatto tra il candidato sindaco e l’assemblea cittadina del partito: presenti un centinaio, che di per sé è un numero positivo. Fin qui le buone notizie. Ora però sono da sciogliere un paio di nodi pericolosi. L’incastro è nelle ricandidature dei consiglieri uscenti, e più precisamente nelle ricandidature di quelli che hanno completato due mandati a Palazzo dei Priori e puntano ad essere confermati. Per fare il terzo giro sulla giostra c’è bisogno di una deroga allo statuto che deve essere votata dai due terzi dell’assemblea cittadina del partito. E la regola dice: una sola deroga nella lista di Perugia. Il problema adesso è nei tempi ed incrocia Comune e Provincia. Giovedì l’assemblea cittadina ha fissato la data del 31 gennaio come termine entro il quale presentare la richiesta di deroga. Ma entro lunedì - il 14 gennaio, due settimane prima - vanno presentate le candidature per le elezioni dei consiglieri provinciali: si vota il 7 febbraio. Erika 

Borghesi punta allo scranno disponibile in quota “centrosinistra Palazzo dei Priori” e la sua rielezione in Provincia potrebbe trasformarsi in un jolly per la ricandidatura alle comunali. Una mossa che rischierebbe di scavalcare il parere dell’assemblea, perché un consigliere provinciale in carica potrebbe avere una corsia preferenziale su tutto e tutti. I “derogabili” sulla carta sono quattro: Tommaso Bori, che ha già annunciato il “beau geste”, il segretario provinciale Leonardo Miccioni - pure lui non sembrerebbe intenzionato ad andare alla guerra - e Alvaro Mirabassi, a lui invece una ricandidatura in Comune interessa, e come, tanto quanto ad Erika 
Borghesi. Per aggiungere tensione alla tensione, va rimarcato il fatto che 
Borghesi e Mirabassi sono entrambi bocciani doc: tutto lavoro extra per il segretario regionale. Giovedì sera, dopo l’analisi dei flussi elettorali di Bruno Bracalente, l’assemblea del Pd perugino ha discusso anche di questo. Per ora la partita si mette così: la 

Borghesi ha ottime chance di andare in Provincia, ma il suo futuro per Palazzo dei Priori dipenderà comunque dal voto dell’assemblea cittadina. Insomma, la partita non è chiusa. Quanto alla campagna elettorale, Giuliano Giubilei farà presto tappa nelle frazioni cittadine, al programma degli incontri lavora la segreteria di Polinori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero