PERUGIA - Il Partito democratico rischia la faida delle ricandidature. Archiviato il congresso regionale e chiusi (quasi) tutti gli strascichi collegati, a Perugia il Pd avanza...
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Borghesi punta allo scranno disponibile in quota “centrosinistra Palazzo dei Priori” e la sua rielezione in Provincia potrebbe trasformarsi in un jolly per la ricandidatura alle comunali. Una mossa che rischierebbe di scavalcare il parere dell’assemblea, perché un consigliere provinciale in carica potrebbe avere una corsia preferenziale su tutto e tutti. I “derogabili” sulla carta sono quattro: Tommaso Bori, che ha già annunciato il “beau geste”, il segretario provinciale Leonardo Miccioni - pure lui non sembrerebbe intenzionato ad andare alla guerra - e Alvaro Mirabassi, a lui invece una ricandidatura in Comune interessa, e come, tanto quanto ad Erika
Borghesi. Per aggiungere tensione alla tensione, va rimarcato il fatto che
Borghesi e Mirabassi sono entrambi bocciani doc: tutto lavoro extra per il segretario regionale. Giovedì sera, dopo l’analisi dei flussi elettorali di Bruno Bracalente, l’assemblea del Pd perugino ha discusso anche di questo. Per ora la partita si mette così: la
Borghesi ha ottime chance di andare in Provincia, ma il suo futuro per Palazzo dei Priori dipenderà comunque dal voto dell’assemblea cittadina. Insomma, la partita non è chiusa. Quanto alla campagna elettorale, Giuliano Giubilei farà presto tappa nelle frazioni cittadine, al programma degli incontri lavora la segreteria di Polinori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero