«È solo qualche pasticca… e non sono neppure per me». No, non sono solo qualche pasticca. Non possono esserlo, quando 80 chilometri più a sud...
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Non può esserlo in condizioni normali, figurarsi di fronte ai corpi senza vita di due ragazzini di 15 anni di Terni. Morti perché la codeina mescolata alle bibite o allo sciroppo è il mix che rimbomba in tante canzoni dell’amatissimo (dai più giovani) genere musicale “trap”. Per questo quanto accaduto mercoledì pomeriggio alla Rocca Paolina può essere visto sia sotto il profilo di attività anti droga, ma anche e soprattutto come possibilità per due ragazzini di capire che sballarsi per passare le giornate assieme agli amici non può essere la normalità.
IL TRAPPER
Anche se qualche cantante te lo fa credere. Per loro sfortuna, o forse per loro fortuna, i due giovanissimi (quindici anni o poco pi) si imbattono in agenti speciali. Agenti dal fiuto che non tradisce. Investigatori a quattro zampe. Che quando si avvicinano a qualcuno, bastano pochi secondi per scoprire verità scomode e spesso fuorilegge.
Perché ai cani della guardia di finanza, agli splendidi pastore tedesco addestrati ai controlli anti droga fin da cuccioli è quasi impossibile sfuggano certi odori. Anche se, come in questi casi, sono probabilmente alle prime uscite sul campo.
I PASSANTI
Così, quando dopo aver annusato senza particolari conseguenze alcuni passanti, il cane della finanza punta deciso sui due ragazzini (un maschio e una femmina) i colleghi a due gambe e basco verde capiscono subito che qualcosa non va. Allo stesso modo dei due giovanissimi, ma anche delle persone che si sono trovate ad assistere all’operazione mentre passavano all’interno della Rocca Paolina.
IL TENTATIVO
Sconvolti dalle parole dei due ragazzini, dal loro goffo tentativo di nascondere quanto il fiuto di vani avesse appena scoperto. Ma sconvolti, anche e soprattutto, dal fatto che due giovanissimi possano andare in giro con le pasticche nello zaino. A quel punto, i finanzieri si sono inevitabilmente trovati a dover approfondire i controlli.
È così, oltre a perquisire gli zaini e a chiedere le generalità dei due ragazzini, una volta appurata la presenza delle pasticche li hanno portati in caserma per approfondire la questione. Perché all’epoca dei social ottanta chilometri di distanza sono nulla. L’incubo dei mix micidiali, pasticche e bibite o sciroppi, è realtà da tempo anche a Perugia. E non c’è lockdown che possa frenarl Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero