Papale Papale/Vaccini e lontani

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PERUGIA - Trovandolo assolutamente normale, qualche giorno fa, armi, bagagli e figli, un gruppo di famiglie di genitori contrari alle vaccinazioni si è insediato per tutto...

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PERUGIA - Trovandolo assolutamente normale, qualche giorno fa, armi, bagagli e figli, un gruppo di famiglie di genitori contrari alle vaccinazioni si è insediato per tutto un pomeriggio in consiglio regionale.


Già altre volte l’aula di palazzo Cesaroni ha visto la presenza di contestazioni, vuoi per la mancanza di lavoro, per chiedere il ripristino di una strada o per la salvaguardia dei passeri. Fino a ieri, però, mai nessuno aveva manifestato per chiedere all’assemblea regionale e in particolare all’assessore alla sanità Barberini d’infrangere la legge.

A parte la libertà di far scegliere a Barberini per cosa voglia andare in galera, i genitori no vax pretendevano dall’assessore l’ammissione a scuola e all’asilo, assieme a tutti gli altri ragazzini vaccinati, dei figli che i genitori non vaccinati hanno deciso di non vaccinare. Forti di un personalissimo concetto di democrazia, non solo hanno chiesto di mettere per decreto qualcosa di penalmente perseguibile, ma hanno preteso che il consiglio si occupasse per tutta la seduta di loro altrimenti si sarebbe reso colpevole di discriminazione di una (per fortuna) minoranza.

Senza scendere sul piano della disputa scientifica, il Consiglio e l’assessore si sono occupati del caso spiegando ai genitori no vax quanto fosse impossibile accettare le loro richieste, pena l’arresto. Riportando non solo l’orologio all’inizio dell’inutile contestazione, ma costringendo il consiglio regionale a riprogrammare a chissà quando lo stanziamento in favore della lotta contro un fenomeno di cui sono vittime migliaia di ragazzi, il bullismo su internet. Contro il quale, purtroppo, non c’è vaccino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero