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PERUGIA - L'ultimo viaggio di Paolo Rossi passa anche per Perugia, la città che lo ha adottato a 23 anni e gli ha regalato l'amore. Pablito e Perugia sono legati a doppio filo: la stagione in Serie A con D'Attoma presidente nel 1979, l'intuizione delle maglie con lo sponsor (Pasta Ponte prima in Italia a scendere in campo proprio con Rossi), lo scandalo del calcio scommesse da cui uscì pulito dopo due anni, giusto in tempo per piegare tre volte il Brasile di Zico e diventare campione del mondo. Ma a Perugia ha incontrato anche Federica Cappelletti, giornalista e scrittrice perugina che gli ha rubato il cuore e con cui ha avuto due figlie (oltre ad Alessandro, figlio della prima moglie, nato proprio nel magico 1982).
E proprio Federica, in omaggio all'amore di Paolo per la città, ha chiesto che, dopo i funerali previsti questa mattina a Vicenza e dopo un passaggio in forma privata al Curi, il suo corpo venga cremato a Perugia, per poi tornare nella loro casa a Poggio Cennina, a Bucine di Arezzo. «Federica e Paolo? Erano le due metà della stessa mela. Il loro amore era palpabile, erano complementari. Dire che avessero un matrimonio felice è riduttivo: si erano trovati e si completavano a vicenda». A raccontare il Paolo Rossi uomo, marito, amico e compagnone è Gian Luca Laurenzi, il presidente della Fondazione Umbria jazz che con Federica è talmente legato da chiamarla sorellina. «Quando si sono conosciuti – ricorda – lei lo nominava sempre più spesso e abbiamo capito che stava diventando qualcosa di importante. Poi un giorno mi ha detto “Vieni a Poggio Cennina che ti presento Paolo”, ho messo il navigatore e sono arrivato per pranzo. Chi non lo ha mai conosciuto non può capire, era davvero una persona alla mano, era un toscano vero, un toscano di quelli “buli”.
L'OMAGGIO
Intanto, il Comune ha deciso di ricordare Pablito colorando di rosso la Torre degli Sciri e la Fontana maggiore. «Perugia non dimentica Paolo Rossi – sottolinea l’assessore allo sport Clara Pastorelli – perché Paolo Rossi è stato una bandiera del calcio italiano e del calcio perugino, con la sua classe, la sua professionalità ed i suoi gol che hanno fatto esultare ed innamorare tante generazioni».
Pablito «ci ha regalato un sogno, edificato non solo con le braccia alzate a sorreggere la coppa del mondo, ma quello di un calcio ed un'Italia diversa, semplice e laboriosa, che ha gioito in maniera delirante e per questo sedotta dall'eroe del mondiale di Bearzot e di Pertini e di quella mitica partita a scopone in volo. Perugia ed i suoi tifosi non ti dimenticano». Così invece il Coordinamento dei Perugia club, con i tifosi della Nord che hanno esposto lo striscione “Ciao Pablito Rossi” lungo la cancellata del Curi. Il Perugia calcio, intanto, domani, in occasione della gara con Verona, scenderà in campo con una patch speciale apposta sulla manica destra della maglia da gara per ricordare Paolo Rossi. i giocatori indosseranno anche il nastro nero in segno di lutto e prima della partita, come già comunicato dalla Lega Pro, verrà osservato un minuto di silenzio su tutti i campi della giornata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero