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PERUGIA- C'era anche Jacopo, due anni, sciarpa del Grifo al collo e in braccio al papà per salutare Paolo Rossi davanti ai cancelli dello stadio Curi prima della cerimonia sul prato del campo che lo vide esordire in A con la maglia del Como e poi giocare con il Grifo nella stagione 1979-1980. Il feretro è arrivato poco dopo le nove. Sulla bara la maglietta della Nazionale col numero 20 e una sciarpa biancorossa. Cori, fumogeni, due bandiere tricolori e uno striscione dei gruppi della Curva Nord per salutare Pablito. C'è chi ha lasciato sul cofano del carro funebre due garofani, naturalmente uno bianco e uno rosso. Appesa alla cancellata degli spogliatoi una bandiera con l'immagine di Renato Curi. Il carro funebre ha sostato qualche minuto davanti allo striscione prima di entrare al Curi.
Prima i tifosi hanno salutato la moglie di Pablito, Federica Cappelletti. C'è chi ha aperto la portiera del Suv bianco per abbracciarla. Qualcuno ha infilato dentro una sciarpa biancorossa, Lei ha mandato baci ai tifosi. Erano qualche centinaio, di tutte le età, a sfidare il freddo della domenica mattina di dicembre per salutare Pablito. Sul prato del Curi la cerimonia fdel ricordo. C'era il gonfalone del Comune, il sindaco Andrea Romizi, l'assessore allo Sport Clara Pastorelli, il presidente Massimiliano Santopadre e tra gli altri, Franco Vannini.
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