Ospedale di Amelia: «In questa situazione ognuno sta facendo la propria parte. Non accettiamo illazioni e polemiche»

Ospedale di Santa Maria dei Laici (Amelia)
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AMELIA - «Le dichiarazioni di Giorgio Lucci (segretario generale Fp Cgil di Terni ndr) sull'attività del presidio ospedaliero di Amelia pubblicate ieri sulla stampa locale non corrispondono alla realtà. Venisse a vedere in reparto come stanno davvero le cose». E' arrabbiata la dottoressa Maria Nivella Suadoni, responsabile del reparto di riabilitazione cardiologica dell'ospedale amerino dal 1992, e la sua replica è un fiume in piena alimentato dalla tensione a cui tutti i sanitari sono sottoposti in questo periodo e dall'orgogliosa consapevolezza di fare comunque la propria parte. «Magari non saremo in prima linea -continua- ma stiamo lavorando secondo le linee dettate dalla direzione sanitaria in merito alla gestione dei servizi in questo periodo di emergenza». Che nel caso specifico sono sgravare il più possibile i presidi ospedalieri che seguono i pazienti affetti da Coronavirus.  «Dal Santa Maria di Terni ci arrivano continuamente i pazienti operati, quelli che hanno avuto un infarto, o che hanno subito un'angioplastica, quelli che hanno ancora bisogno di monitoraggio e cure ospedaliere e non possono essere mandati a casa. Noi li accogliamo, lavoriamo, garantiamo il turnover per il presidio ternano». Nove posti letto, praticamente tutti occupati. Idem per gli altri reparti. «Lo stesso ragionamento vale per i sei posti del reparto di riabilitazione neuromotoria guidato dal dottor Gino Capitò. Per quello di medicina generale. E lo dico con cognizione di causa perchè oltre a lavorare nel mio reparto, mi capita anche di fare le guardie interdivisionali (guardia notturna in reparti diversi dal proprio ndr) e ho potuto vedere con i miei occhi. Altro che ferie, altro che permessi. Qui si lavora, stiamo facendo tutti la nostra parte». 
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Il Messaggero