Orvieto scalo, chiude l'edicola storica

Orvieto scalo, chiude l'edicola storica
Il centro abitato di Orvieto Scalo, quello nato e sviluppatosi ai...

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Il centro abitato di Orvieto Scalo, quello nato e sviluppatosi ai piedi della rupe di Orvieto, nei dintorni della stazione ferroviaria, della funicolare, della chiesa di Sant'Anna, dove la vita da sempre scorre tra viale I Maggio e via Sette Martiri, perde un altro pezzetto della propria storia di comunità. Stavolta a chiudere la saracinesca è l' edicola storica della famiglia Papini, da 12 anni gestita da Tania Graziani. Il 31 dicembre Tania, 55 anni, orvietana con origini piemontesi, ha chiuso per l'ultima volta la vetrina e ora sta lavorando allo svuotamento dei locali. «Fin da prima del Covid ho provato a vendere la licenza – spiega – e qualcuno devo dire era anche interessato, anche se più del prezzo chiedevano tutti quanto fosse l'impegno giornaliero. Che è tanto. Poi – racconta – è arrivata la pandemia e nessuno più ha raccolto la mia offerta di subentro. Così con grande rammarico ho deciso di chiudere, anche perché da sola – la figlia lavora, i genitori sono ormai anziani – non ce la facevo più.» In tanti in questi giorni si sono fermati a guardare la vetrina chiusa, perché l' edicola di via Sette Martiri non è stata solo una semplice edicola ma un punto di riferimento, nel tempo, un posto dove fermarsi per quattro chiacchiere, un luogo di incontro, una piccola parentesi nella mattina di un anziano, insomma un posto che allo Scalo ha visto crescere tanti orvietani, ha diffuso giornali, notizie, opinioni. «Tanti passavano anche solo per un saluto, per acquistare giornali ma anche fumetti, giochi, e nel frattempo si facevano quattro chiacchiere – racconta Tania – si passava il tempo. Qualcuno non acquistava nemmeno, veniva per chiedere un consiglio, un aiuto magari con una scheda telefonica, insomma si viveva il quartiere giorno dopo giorno.» E chi è cresciuto a Orvieto Scalo non può dimenticare l'odore delle figurine comprate all'uscita del catechismo o del quaderno preso al volo prima di andare a scuola. Una storia, quella dell' edicola dello Scalo che arriva da lontano: sono Elvezio e Marina Papini che la creano, nel 1953 vicino alla chiesa di Sant'Anna, poi dopo vari spostamenti l'attività arriva all'incrocio principale, il cuore pulsante di Orvieto Scalo. Qui insieme al figlio Claudio, gestiscono anche la distribuzione dei giornali e nel 1990 aprono anche l' edicola di piazza del Commercio dove si trasferisce Claudio. Poi 12 anni fa la decisione di cederla ed ecco che arriva Tania, a portarla avanti con grande passione. «E' un lavoro che mi ha sempre appassionato – dice – e l' edicola è andata sempre bene, ma i tempi sono cambiati. Oggi non si comprano più giornali, si legge tutto on line. Il lockdown poi – continua – ha spinto la gente a acquistare gli abbonamenti on line. E non c'è più nessuno che passeggia e si ferma – continua – tutti vanno di corsa.» Adesso Tania dovrà riconsegnare la licenza anche se spera sempre si faccia avanti qualcuno. «Sarei felicissima di trovare qualcuno che porti avanti l' edicola – dice – voglio essere ottimista. Per quello che mi riguarda mi prenderò un po' di tempo per me e per la mia famiglia, poi magari cercherò un altro lavoro perché amo il contatto con la gente.»

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Il Messaggero