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Orvieto sbarca nel Metaverso per esplorare le nuove frontiere del turismo. La demo del progetto voluto dal comune di Orvieto è stata presentata mercoledì 12 ottobre presso lo stand della Regione Umbria alla 59esima edizione del Ttg Expo, la fiera internazionale del turismo in corso a Rimini fino al 14 ottobre.
Nell’universo tridimensionale realizzato da Engineering Ingegneria Informatica, società multinazionale specializzata nella trasformazione digitale con sede anche a Orvieto, sono stati ricostruiti digitalmente tre spazi virtuali: un info point turistico, un museo etrusco e il Consorzio vini di Orvieto.
Qui è possibile interagire con gli oggetti presenti, dai reperti etruschi alle bottiglie, ottenendo informazioni sulla storia della città o sul vino, e poi accedere in modalità virtuale e immersiva a sei luoghi della città: il Duomo, il Pozzo di San Patrizio, la Torre del Moro, il Museo archeologico nazionale, la Necropoli del Crocifisso del Tufo e i sotterranei di Orvieto Underground.
Ad accogliere e accompagnare i meta-turisti c’è l’avatar di Anna, la mascotte in realtà aumentata della città. Alla fine della visita l’utente si cimenta in un gioco interattivo e una volta completato riceve la Carta d’identità del Comune di Orvieto in tecnologia NFT e diventa cittadino virtuale. Orvieto nel Metaverso sarà fruibile da device tradizionali e da visori 3D. Nel 2023 è previsto il rilascio dell’applicazione su Oculus Store.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di innovazione e digitalizzazione dei servizi turistici avviato negli ultimi tre anni dall’Amministrazione Comunale di Orvieto. Dopo la piattaforma per la vendita on line dei principali monumenti e la segnaletica pedonale turistica multimediale e interattiva, sarà realizzata “Orvieto Experience”, finanziata dalla Regione Umbria, un’app con percorsi esperienziali su artigianato ed enogastronomia.
«Il Metaverso è un concetto che nasce 30 anni fa – afferma Gianluca Polegri, direttore di Digital Solutions di Engineering – ed è tornato in auge negli ultimi anni grazie a Mark Zuckerberg. Oggi vuole essere una sorta di revisione di internet in modo tridimensionale e in modalità immersiva. Orvieto nel Metaverso fa parte dei progetti ideati e realizzati nel Metaverse Lab di Engineering. Il Metaverso di Engineering non è prototipale o un’evoluzione di piattaforme come Second Life ma un’ecosistema accessibile a tutti con un proprio avatar, esplorabile in real time e multiplayer dove è possibile interagire con gli utenti, fare attività e usufruire di servizi. Crediamo molto in questa nuova frontiera della Customer experience – ha concluso - e stiamo registrando notevole interesse in tutti i settori merceologici».
«Il Metaverso non è un semplice tour virtuale dove l’esplorazione è guidata e limitata - ha detto la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani – ma un’esperienza in cui è possibile interagire con luoghi e persone. Con questo progetto non portiamo un singolo museo o monumento nel Metaverso ma un’intera città che viene trasfigurata nella realtà virtuale. Come vogliamo sperimentare le opportunità di questo strumento? Innanzitutto – ha spiegato - per raccontare la città in maniera diversa, utilizzando i linguaggi delle nuove tecnologie, e raggiungere target di visitatori lontani e diversi da quelli tradizionali delle città d'arte. Vogliamo ispirare, perché oggi i turisti all’arrivo hanno già raccolto sul web le informazioni su una destinazione e occorre quindi intervenire nella fase del ‘sogno’. La visita virtuale però non sostituisce le emozioni di quella reale. L’esperienza virtuale, attraverso la gamification, conduce infatti a concludere il gioco in città e a venire a vivere un’esperienza reale.
Il Metaverso consentirebbe anche di aprire luoghi solitamente non accessibili o visitabili. Luoghi e spazi culturali, poi, hanno spesso problemi di sostenibilità economica e di gestione. Nel Metaverso potrebbero essere sempre aperti e attraverso visite virtuali a pagamento, a prezzo contenuto, potrebbero contribuire a sostenerne l'attività reale. Il viaggio in una destinazione nel Metaverso, infine, è un viaggio inclusivo perché consente di eliminare le barriere che nel mondo reale limitano alcune categorie di persone».
«Gli sviluppi del progetto – ha aggiunto - sono diversi: fornire servizi non solo a fini turistici ma anche per i cittadini attraverso sportelli virtuali, coinvolgere i privati che potrebbero avere i loro spazi e attività anche nella città virtuale, organizzare eventi e manifestazioni riservate ai meta-turisti e fornire loro esperienze senza limiti. Meta è un punto di arrivo ma in greco significa anche oltre – ha concluso – e questa iniziativa rappresenta una sfida per proiettare Orvieto nel futuro, andando oltre le meraviglie ereditate dal passato. Il messaggio racchiuso nel progetto di candidatura a Capitale italiana della cultura 2025 ‘Meta meraviglia, la cultura che sconfina’».
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