“Si alzò la vela e la nave partì”. E’ una frase di un libro di Anna Marchesini che marchia la nuova stagione del teatro Mancinelli di Orvieto...
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TANTI BIG, TRE ANTEPRIME Venti gli spettacoli nel cartellone 2017/2018 con tre prime nazionali: il 3 dicembre “Bukurosh, mio nipote” con Francesco Pannofino ed Emanuele Rossi, il 15 febbraio “Perfetta” di Geppi Cucciari e il 27 aprile “Il caso Signorelli”, uno spettacolo-racconto firmato dal giornalista e scrittore orvietano Guido Barlozzetti sull’incontro eccezionale tra Luca Signorelli, il pittore che dipinse gli affreschi del Duomo di Orvieto, e il padre della psicanalisi Sigmund Freud. Due gli spettacoli dedicati alla memoria: “Mio nonno è morto in guerra” di e con Simone Cristicchi (24 febbraio), e “Chiusa dentro” (26 gennaio) di Barbara Chiesa ispirato al diario di Anna Frank. Nella sezione “CommemorAzioni”, dedicata a temi di carattere civile e sociale, anche “Ferite e morte” (23 marzo), scritto da Serena Dandini e interpretato da Lella Costa, “Il testimone” (16 marzo) con Bebo Storti e Fabrizio Coniglio sulla figura del magistrato Giacomo Ciaccio Montalto ucciso dalla Mafia nell’83, “Per questo mi chiamo Giovanni” (13 aprile) di Attori&Tecnici dedicato a Falcone, “La paranza dei bambini” (6 febbraio) di Roberto Saviano e Mario Gelardi che affronta i temi del bullismo tra i ragazzi della Napoli più difficile. E poi Gioele Dix nel “Malato immaginario” di Molière (25 novembre), Massimo Dapporto con “Un borghese piccolo piccolo” (19 dicembre), Lina Sastri in “Appunti di viaggio” (21 gennaio), Toni e Beppe Servillo nel concerto-recital “La parola canta” (27 gennaio), la comicità “Live” di Paola Minaccioni (4 febbraio), Simona Marchini in “Croce e delizia, signora mia…” (4 marzo), Nicoletta Braschi in “Giorni felici” di Samuel Beckett (6 aprile), Urbano Barberini con “Sulle spine” (20 aprile). Finale con lo stesso Pino Strabioli nell’intervista spettacolo “Wikipiera” con Piera Degli Esposti che torna a teatro dopo quasi 10 anni di assenza.
«ORVIETO PIACE AGLI ATTORI» «E’ una stagione molto variegata – spiega Strabioli - andiamo da Molière a Saviano, da Cerami alla Dandini fino a Servillo che è amatissimo e richiestissimo e noi ce lo abbiamo. Abbiamo cercato di scegliere il teatro meno commerciale, quello che non strizza l’occhio alla tv, il teatro che ci piace Colleghi e amici hanno accettato di venire a Orvieto a costi anche contenuti – prosegue – ma in realtà non ho dovuto faticare molto per convincerli. Il teatro Mancinelli ha una grossa reputazione tra gli artisti, oltre a essere bellissimo ha anche una tradizione. E poi è a un’ora da Roma». La parte artistica della stagione costerà circa 110mila euro su una spesa complessiva di 260mila euro che ha messo in preventivo l’associazione TeMa che gestisce il teatro e che si presenterà, ha ribadito il presidente Stefano Paggetti, anche al nuovo bando emesso dal Comune di Orvieto per la gestione dei prossimi 4 anni. Un bando che potrebbe interessare anche al Teatro Stabile dell’Umbria. “Speriamo di no”, ha detto con il sorriso in conferenza stampa Strabioli che non percepisce nessun compenso per l’incarico di direttore artistico.
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Il Messaggero