Orvieto, cinque comuni si coalizzano per ottimizzare risorse e servizi

I sindaci dei cinque Comuni
FABRO Prende consistenza il progetto del Comune Unico dell’alto orvietano. Le amministrazioni dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano...

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FABRO Prende consistenza il progetto del Comune Unico dell’alto orvietano. Le amministrazioni dei comuni di Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto e Parrano hanno concordato infatti i documenti tecnici e politico-amministrativi al fine di creare un Ente locale di dimensione media (circa 8000 abitanti, che copre una superficie di oltre 200 kmq) che sia capace di sviluppare una politica di governo del territorio più efficace. “Questa – affermano i sindaci di Monteleone d’Orvieto, Montegabbione, Fabro, Ficulle e Parrano - è una proposta ambiziosa. In un momento di crisi economica sistemica sarebbe più facile usare la retorica delle piccole patrie e del ripiegamento sul microcosmo paesano”.


E gli step sono già segnati: “entro gennaio – proseguono – ciascun consiglio comunale sarà chiamato ad approvare una delibera con la quale si richiede alla giunta regionale di promuovere il procedimento per la presentazione di una proposta di legge per l’istituzione di un nuovo Comune a seguito della fusione dei Comuni di Monteleone d’Orvieto, Montegabbione, Ficulle, Fabro e Parrano. Dopo di ciò, si avvierà un intenso percorso di partecipazione pubblica che si concluderà con un referendum confermativo”.

Tra le finalità principali del progetto: la realizzazione di una maggiore efficienza dell'organizzazione politico-amministrativa, la liberazione di spazi di miglioramento degli attuali servizi nel territorio, l’acquisizione di un maggior peso politico a livello regionale, l’accesso ad un rilevante finanziamento aggiuntivo statale pari a 5 milioni di euro in 10 anni, la deroga al Patto di Stabilità per un periodo di 2 anni, la ricomposizione e la valorizzazione del quadro ambientale, storico e culturale del Territorio del nuovo Comune.

“Se l’esito del referendum confermerà tale impostazione – concludono – nascerà un nuovo comune di circa 8mila abitanti, tra i venti più grandi dell’Umbria, il quinto per estensione territoriale in Umbria.


Si tratta di un percorso di forte innovazione politica – concludono i sindaci - che propone un cambiamento reale per rendere davvero esigibili i valori di uguaglianza, giustizia, merito, efficienza, solidarietà. Una sfida per costruire il futuro e non subirlo, per intercettare le possibilità del cambiamento unendo forze, desideri, progetti”.

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Il Messaggero