Orvieto: chiusura Fori di Baschi, c'è la deroga per le macchine agricole sul percorso alternativo

Orvieto: chiusura Fori di Baschi, c'è la deroga per le macchine agricole sul percorso alternativo
Da oggi, 22 settembre, e fino al 6 ottobre chiude la strada statale 205 Amerina per un tratto di circa un chilometro e mezzo, dal chilometro 47+150 al 48+600, per consentire la...

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Da oggi, 22 settembre, e fino al 6 ottobre chiude la strada statale 205 Amerina per un tratto di circa un chilometro e mezzo, dal chilometro 47+150 al 48+600, per consentire la realizzazione delle opere di sicurezza propedeutiche ai lavori previsti nel progetto di miglioramento del tracciato tra Orvieto e Baschi, i cosiddetti “Fori di Baschi”. Un progetto che prevede, tra l’altro, la rettifica di due doppie curve tramite l’allargamento della sede stradale, la realizzazione di un sovrappasso ferroviario, per un investimento complessivo di 12 milioni e mezzo di euro.

Il traffico veicolare sarà deviato sul percorso alternativo lungo la strada provinciale 46 di Tordimonte. Considerate tuttavia le limitazioni esistenti su quella strada, relative al divieto di transito per mezzi con massa superiore a 7 tonnellate, la Provincia di Terni, su richiesta avanzata dal Comune di Orvieto, ha concesso una deroga sull’intero tratto, fino al confine con la provincia di Viterbo, per tutti i mezzi agricoli con massa complessiva fino a 20 tonnellate che trasportano prodotto alimentare destinato alla lavorazione.

La deroga è stata richiesta viste le criticità che si verrebbero a creare per il trasporto dell’uva nel periodo della vendemmia e il rischio del blocco dell’attività lavorativa. In questo modo tutte le macchine agricole con massa complessiva fino a 20 tonnellate che trasportano prodotto alimentare destinato alla produzione, da oggi al 2 ottobre, potranno transitare sulla strada provinciale 46 per innestarsi poi sulla strada provinciale 98 e raggiungere la strada statale 205 Amerina in prossimità di Baschi scalo per effettuare il transito di alimenti destinati al deposito e alla lavorazione.

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Il Messaggero