ORVIETO - E' braccio di ferro nel Pd di Orvieto. Nella rissa tutti contro tutti del post sconfitta elettorale ora le due diverse anime di quel che rimane del partito si...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«ENNESIMA DEBACLE DELLA MINORANZA» Che poi è la posizione speculare degli scopettiani e dell'autonominato comitato di reggenti rispetto alla volontà di Verini e company di ripartire dalla coalizione di Giuseppe Germani: «Come si può ricominciare da chi ha perso?». Per i reggenti Renato Piscini, Massimo Ciotti e Massimo Marinelli quella di venerdì pomeriggio è stata «l'ennesima debacle della minoranza Pd». «È stata convocata, ancora una volta in maniera univoca e al di fuori di tutte le regole - dicono - l’assemblea degli iscritti, con altisonanti toni e ambiziose finalità politiche a cui hanno partecipato una ventina di persone, alcuni non iscritti, su un totale di circa trecento. La maggioranza dei dirigenti e iscritti, che ringraziamo per la scelta fatta, hanno sensibilmente e politicamente accolto le indicazioni della reggenza del Pd di maggioranza, la quale aveva chiesto al commissario in pectore di convocare gli organismi legittimamente eletti riservandosi di non partecipare ad altre riunioni o pseudo organismi. Ancora una volta si è proceduto con autoconvocazioni di parte mettendo ostacoli alla ripartenza qualunque essa sia. Il commissario sembra abbia inteso lanciare ulteriori messaggi di ricomposizione». Il comitato dei reggenti torna tuttavia a dettare le loro condizioni per riaprire il dialogo: «Ripristino delle regole, presa d’atto della sconfitta elettorale e passo indietro di coloro che l’hanno gestita e voluta (anche se non ci capisce ancora una volta di chi visto che il partito è commissariato da tempo, ndr), un' analisi, valutazione e posizione di alcuni membri nel partito e dei consiglieri eletti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero