Riparte la circolazione sulla A1 dopo il disinnesco della bomba tra Orte e Attigliano (Terni)

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Attigliano (Terni) - A due settimane esatte dall'ultima...

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Attigliano (Terni) - A due settimane esatte dall'ultima operazione di brillamento, l'Italia è tornata oggi a dividersi in due per permettere agli artificieri dell'esercito di disinnescare la bomba d'aereo britannica della seconda guerra mondiale, dal peso di 500 libbre, trovata nei giorni scorsi ad Orte. L'ordigno era stato infatti individuato in località Le Piane, a poche centinaia di metri dall'Autostrada del Sole su cui circolazione è stata bloccata nel tratto compreso tra Orte e Attigliano dalle 9.30 alle 11.15, il tempo necessario per le operazioni di rimozione della spoletta (il congegno di attivazione) della bomba. Quest'ultima è stata poi trasferita in sicurezza in una cava di località Bagnolo, sempre ad Orte, dove alle 13.58 è avvenuto il brillamento. Tutte le operazioni, coordinate dalla prefettura di Viterbo, sono iniziate di prima mattina, visto che entro le 8 sono stati evacuati circa 2.500 residenti che abitano in un raggio di 700 metri dal luogo del ritrovamento dell'ordigno, poi ritornati nelle loro case già a metà mattinata, dopo il despolettamento. Bloccata per circa due ore anche la circolazione ferroviaria regionale sulla tratta Roma-Firenze (tre i treni coinvolti) e chiuso lo spazio aereo sovrastante l'area interessata dall'operazione. Qualche coda si è formata ai caselli dell'autostrada, ma non sono stati segnalati dalla polizia stradale particolari e gravi disagi. L'intervento ha visto al lavoro il sesto reggimento Genio pionieri di Roma, la prefettura, le forze dell'ordine e il Comune di Orte. Quello fatto brillare oggi è l'ultimo dei circa 7.000 ordigni distrutti nell'ultimo anno dai militari dell'Esercito, che in dieci anni hanno svolto oltre 30 mila interventi di bonifica su tutto il territorio nazionale. Appena il 12 agosto scorso il sesto reggimento era intervenuto a pochi chilometri da Orte, in territorio umbro, per rimuovere e far brillare un altro residuato bellico da 500 libbre ritrovato ad Orvieto. Anche in quel caso era stato necessario bloccare l'A1 nello stesso tratto, oltre che il traffico ferroviario.
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Il Messaggero