"Ordine Imperfetto": una personale di Caterina Ciuffetelli alla galleria Forzani

Un'opera del ciclo Diagram di Caterina Ciuffetelli
Caterina Ciuffetelli fa ritorno alla galleria Forzani di via Mazzini con opere mai esposte prima, realizzate negli ultimi tre anni. “Ordine Imperfetto” è il...

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Caterina Ciuffetelli fa ritorno alla galleria Forzani di via Mazzini con opere mai esposte prima, realizzate negli ultimi tre anni. “Ordine Imperfetto” è il titolo della personale che presenta una selezione di trenta quadri di varia dimensione. Con un corpo. E un’anima. Tecnica mista in cellotex e carta.

La mostra si articola in tre cicli: ricordi di momenti diversi. “Prehistoric” è un richiamo a segni di civiltà passate che concentra uno sguardo contemporaneo alla questione aperta del linguaggio e della sua interpretazione. Segni archetipici per i quali usa i colori della terra.
“Diagram”, un passaggio che Caterina compie per arrivare all’ultimo ciclo, è rappresentato da diagrammi dove prevale il nero. Fino alla serie “Mosaic”, nella quale segni essenziali accostati tra loro non sono interpretati come tasselli temporali. Veri e propri mosaici fatti, ciascuno, con 500 tessere di carta velina.
Caterina lascia la sua impronta utilizzando segni che sono estremamente personali, suoi e di nessun’altro.  “Intendo parlare del tentativo di dare ordine al caos - spiega l’artista ternana - con un sistema di riferimento transitorio, non definitivo e imperfetto che sono le griglie di Diagram. In Non siamo Isole, un lavoro composto da centinaia di palline di cellotex collocate una accanto all'altra, parlo dell'unione che genera forza e nello stesso tempo l'assemblage è inserito in un rettangolo che diventa esso stesso un'isola. Ad intendere che anche le risposte al caos possono essere contraddittorie e transitorie. La certezza è la fluidità. 
Il concetto del tempo lo ricavo dalla metodologia scelta per lavorare, la scansione ripetitiva delle tessere giustapposte di Mosaic parla di un tempo astratto. È un tentativo di creare un tempo nel tempo, un tempo fermo dove l'arte trova uno spazio di residenza accogliente. Alterato. Tutto si rallenta per trovare la pace in un ordine che, seppur instabile, offre il conforto di un porto”.
Caterina è una di quelle donne che non ha rinunciato al talento, sempre con la matita in mano fin da bambina. I suoi genitori scelgono per lei un liceo. Finiti gli studi, da sola, frequenta il laboratorio  di  Umbro Battaglini. Va li tutti i pomeriggi per due anni. Fino a quando, con l’aiuto di testi specializzati si organizza e  crea  laboratorio in casa sua. Nascono le sue prime opere. Composizioni geometriche con i colori primari e sculture in terra rossa. Kounnellis, Accardi, Tapies , Fontana e  Bonalumi sono i suoi modelli. "Minimalista" secondo gli addetti ai lavori, ha confezionato una personale che conquista l’interesse della critica. In continua evoluzione è interessata anche alla videoarte.

Sabato primo giugno, ore 18,  vernissage con l’artista presso la galleria di via Mazzini. La mostra resterà aperta fino al 16 giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero