Operaio morto a Corciano, indagato il figlio

Operaio morto a Corciano, indagato il figlio
Una tragedia nella tragedia. E un atto dovuto per avere la possibilità di spiegare la propria posizione e la correttezza del proprio operato. Per la morte...

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Una tragedia nella tragedia. E un atto dovuto per avere la possibilità di spiegare la propria posizione e la correttezza del proprio operato. Per la morte dell’operaio sessantenne, avvenuta giovedì mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Maria della misericordia dopo che il giorno prima era precipitato dal tetto del capannone dell’azienda di cui era dipendente, è stato indagato il figlio dell’uomo stesso. Che risulta essere amministratore della ditta e dunque legale rappresentante.


Una tragedia nella tragedia, come detto. L’iscrizione nel registro degli indagati è stata inevitabile, visto il grave infortunio prima e la morte poi dell’uomo precipitato per oltre sette metri dopo che la porzione di tetto sul quale stava facendo la manutenzione di un pannello solare è crollata. Ma è anche un passaggio tecnico per permettere al titolare dell’azienda di nominare un perito di parte per l’autopsia che verrà svolta nei prossimi giorni, dopo che il sostituto procuratore Mario Formisano avrà incaricato il medico legale Luca Tomassini di svolgere l’esame autoptico.
L’autopsia avrà il compito di confermare o meno quanto apparso nelle immediatezze dell’incidente, e cioè che la morte dell’uomo è dovuta alla caduta rovinosa dal tetto del capannone. I carabinieri, assieme agli esperti di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro dell’Usl Umbria 1, stanno anche ultimando gli accertamenti per quanto riguarda le condizioni di sicurezza all’interno dell’azienda. Se insomma l’uomo avesse le protezioni adeguate a un lavoro particolarmente pericoloso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero