Ast, troppi operai assenti per malattia e congedi: area a caldo a regime ridotto Lettera dell'ad Burelli ai dipendenti

Ast, troppi operai assenti per malattia e congedi: area a caldo a regime ridotto Lettera dell'ad Burelli ai dipendenti
TERNI Anche la prossima settimana  proseguirà a regime ridotto l'attività dell'area a caldo  dell'acciaieria di Terni. La direzione aziendale...

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TERNI Anche la prossima settimana  proseguirà a regime ridotto l'attività dell'area a caldo  dell'acciaieria di Terni. La direzione aziendale ha comunicato  oggi alle rsu che «a causa dell'elevato numero di assenti», una  delle due linee di colaggio marcerà per 15 turni settimanali sui  21 previsti, mentre l'altra linea rimarrà ancora ferma per tutta la settimana. Il  numero di assenze preannunciate dai lavoratori  sarebbero circa 150, divisi tra casi di malattia e di congedi parentali. Intanto  l'amministratore delegato, Massimiliano Burelli, ha  inviato una lettera ai dipendenti in occasione della Pasqua.  «Siamo convinti - ha scritto - che continuare a svolgere il  proprio lavoro, nelle condizioni di  icurezza che Ast garantisce  a tutti i lavoratori, e rispettando scrupolosamente le regole  per prevenire i rischi di contagio da coronavirus, sia il modo  migliore per contribuire al superamento di questa emergenza.  Mettersi al servizio del Paese oggi per le fabbriche italiane ed  estere, significa affrontare con   oraggio l'emergenza sanitaria, senza spegnere il motore dell'economia. E un atto di  responsabilità verso il Paese». «Ciò non toglie - prosegue il  manager - che il mio primo obiettivo resta e resterà sempre la  tutela della vostra salute, e non esiterò a fermare di nuovo la  produzione se venissero meno le garanzie di sicurezza».  Nella lettera Burelli, ringraziando i dipendenti per come  stanno affrontando «la difficile sfida che improvvisamente ci  siamo trovati davanti», spiega che la ripresa dell'attività del  sito, graduale e parziale, è comunque significativa e necessaria  «per adempiere ai nostri obblighi nei confronti di quei clienti  italiani ed esteri che alimentano filiere produttive essenziali  e strategiche». «Questo - continua - è successo solo dopo aver messo in atto tutte quelle misure che garantiscono al nostro

personale la possibilità di operare secondo gli standard di sicurezza più elevati attualmente disponibili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero