Omicidio Meredith, Rudy Guede è libero. «Ora vuole solo essere dimenticato»

Omicidio Meredith, Rudy Guede è libero. «Ora vuole solo essere dimenticato»
PERUGIA - Rudy Hermann Guede è libero. A quattordici anni dal suo arresto e a poco più di undici dalla condanna definitiva per l'omicidio di Meredith Kercher, il...

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PERUGIA - Rudy Hermann Guede è libero. A quattordici anni dal suo arresto e a poco più di undici dalla condanna definitiva per l'omicidio di Meredith Kercher, il giovane ivoriano ha visto accolta la richiesta di un ulteriore sconto di pena per cui ha ottenuto la libertà. 

Dopo la reclusione nel carcere Mammagialla di Viterbo e l'affidamento ai servizi sociali dello scorso dicembre, il magistrato di sorveglianza martedì mattina ha concesso la liberazione anticipata prevista dalla legge sull'ordinamento penitenziario e l'ufficio esecuzione della procura di Milano ha emesso l'ordine di scarcerazione, come confermato dal suo difensore, l'avvocato Fabrizio Ballarini. «È il momento conclusivo di una vicenda dolorosa - ha spiegato -. Il primo pensiero va alla vittima e alla sua famiglia. Rudy Guede ha fatto un percorso rieducativo eccellente: un percorso riconosciuto anche dal magistrato di sorveglianza». Un percorso in cui dopo il diploma e la laurea da 110 e lode, in regime di semilibertà Rudy ha iniziato a lavorare e sogna un impiego nella cooperazione internazionale. «Rudy non è una star e dopo 14 anni vorrebbe essere dimenticato - ha detto all'Ansa Claudio Mariani, professore del Centro studi criminologici di Viterbo e ha seguito Guede in tutto il suo percorso detentivo -. Su ogni storia prima o poi dovrebbe calare il sipario. Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c'è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio. Anche per questo oggi Rudy vorrebbe continuare a adoperarsi per il prossimo, lavorare e soprattutto rimanere in silenzio».

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Il Messaggero