Omicidio di Alessandro Polizzi, oggi a Roma l'ultimo atto

Omicidio di Alessandro Polizzi, oggi a Roma l'ultimo atto
PERUGIA - Prima il dolore. Poi la lunga battaglia giudiziaria tra primo grado, appello, Cassazione e appello bis. A seguire, la soddisfazione per due condanne che comunque non...

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PERUGIA - Prima il dolore. Poi la lunga battaglia giudiziaria tra primo grado, appello, Cassazione e appello bis. A seguire, la soddisfazione per due condanne che comunque non faranno tornare indietro Alessandro e poi la rabbia per quelle decorrenze dei termini che hanno lasciato libere le persone considerate responsabili del suo omicidio. E infine, l'emergenza coronavirus che ha fatto slittare un'udienza fissata in gran fretta, dopo l'arrivo degli ispettori del ministero.


Ma adesso, dopo oltre sette anni, potrebbe arrivare la parola fine per il dolore giudiziario della famiglia Polizzi: il processo a Riccardo e Valerio Menenti per la morte di Alessandro si chiude domani davanti alla Corte di cassazione, a cui avevano fatto ricorso – contro le condanne rispettivamente all'ergastolo e a sedici anni e mezzo - i loro legali Manuela Lupo per Valerio, Giuseppe Tiraboschi per Riccardo e Francesco Mattiangeli per entrambi.
Alessandro venne ucciso da un colpo di pistola e poi a sprangate la notte del 26 marzo 2013 nell'appartamento di via Ettore Ricci della fidanzata Julia Tosti, rimasta ferita da quell'unico proiettile esploso. A introdursi in casa nella notte Riccardo Menenti, il papà di Valerio, ex di Julia e più volte aggredito da Alessandro. Il padre voleva difendere il figlio che i giudici hanno sempre considerato il mandante, nonostante il giovane tatuatore abbia sempre professato la propria innocenza, visto che al momento dell'omicidio era ricoverato in ospedale proprio per le botte ricevute dalla vittima.
Una storia complessa e dolorosa che oggi a Roma si chiude. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero