Omicidio di Pistrino, Ris al lavoro 12 ore nella casa di Mariel

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 E' finito poco prima della mezzanotte di mercoledì il sopralluogo del Ris di Roma nella casa del delitto di Pistrino. Gli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri erano arrivati intorno a mezzogiorno insieme al magistrato, agli uomini del Nucleo investigativo del reparto operativo di Perugia, coordinati dal tenente colonnello Claudio Scarponi, e della Compagnia di Città di Castello. Mascherine, calzari, tute bianche per non inquinare i reperti, si sono presi ben dodici ore per scandagliare palmo a palmo l'appartamento di via Sfrilli. Abbastanza per rispondere ai quesiti del pm Paolo Abbritti, titolare del fascicolo per omicidio volontario contro ignoti, aperto dopo il ritrovamento del cadavere di Mariel Soethe. Dalla presenza di tracce biologiche, dattiloscopiche e d'altro genere dell'assassino ai rilievi ambientali per scoprire sangue visibile solo al Luminol fuori dalla camera da letto dove il 1° dicembre venne ritrovato il corpo in fase di avanzata decomposizione. Passando per l'individuazione di eventuali elementi d'arredo che, in teoria, potrebbero essere stati impugnati per massacrare la 70enne tedesca. Una ricerca certosina ed approfondita, effettuata con sistemi all'avanguardia, per mettere insieme elementi utili ad incastrare il killer che ha colpito diversi giorni prima della partenza delle indagini. Un elemento che potrebbe aver alterato le condizioni del cadavere. Ma questo è un altro aspetto dell'inchiesta al quale stanno lavorando i periti legali Massimo Lancia e Luca Tomassini, incaricati dell'autopsia all'obitorio del Santa Maria della Misericordia di Perugia. Intanto, dopo una settimana di intensa attività investigativa a tutto campo, non mancano i punti fermi per dare un volto ed un nome all'assassino. Probabilmente un uomo, vista la forza di chi ha picchiato a morte le poveretta. E se ingresso e finestre non presentano effrazioni, se uscendo ha chiuso dietro di sé il portone, se l'appartamento non era a soqquadro e se, infine, l'anziana era sul pavimento della camera da letto, “mister X” è stato accolto dalla vittima che di lui si fidava. Resta da capire in quale contesto debba essere individuato. Come resta da capire quale sia stata la “vera” Mariel Soethe. La donna dai trascorsi un po' chiacchierati che potrebbe aver intrattenuto rapporti tesi con alcune persone e che non sarebbe andata troppo d'accordo con i figli del proprio compagno, morto da un anno e mezzo, nonostante abitassero gomito a gomito. Oppure la signora gentile e riservata che i paesani vedevano a spasso con il cane, all'unico bar di Pistrino a ricaricare il cellulare, a fare la spesa. La signora che non negava un saluto a nessuno, ma che, a quanto sembra, aveva solo conoscenze di buon vivere, senza un'amica del cuore per condividere gioie e dolori. Perché tale non sarebbe nemmeno quella coetanea che, notandone l'assenza prolungata, ha fatto scattare l'allarme.

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Il Messaggero