Nuovo piano regionale dei rifiuti. Orvieto dice «No» alla riprofilatura della discarica "Le Crete"

Nuovo piano regionale dei rifiuti. Orvieto dice «No» alla riprofilatura della discarica "Le Crete"
«Tempi certi e celeri nell’attuazione complessiva del nuovo piano regionale dei rifiuti per evitare anche solo l’eventualità della riprofilatura della...

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«Tempi certi e celeri nell’attuazione complessiva del nuovo piano regionale dei rifiuti per evitare anche solo l’eventualità della riprofilatura della discarica di Orvieto già interessata da un recente e contestato ampliamento».

E' quanto chiede la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, in merito alla delibera approvata ieri dalla giunta regionale con le linee di indirizzo sul nuovo piano regionale dei rifiuti che «rappresenta finalmente una inversione di tendenza rispetto alle “non-scelte” del passato che hanno trascinato l'Umbria in una condizione di emergenza – dichiara Tardani - ma il percorso individuato che prevede nel periodo transitorio la riprofilatura delle tre discariche ci preoccupa».

Nel documento approvato si legge testualmente che, in vista della piena attuazione della nuova pianificazione regionale, le discariche di Borgogiglione e Belladanza «dovranno essere oggetto di riprofilatura in tempi celeri» mentre per la discarica de Le Crete «considerando l’attuale disponibilità di volumetria autorizzata e la maggiore capacità rispetto agli altri due impianti, eventuali riprofilature potranno essere valutate successivamente».

La Giunta regionale dell’Umbria ha assunto, nella seduta di ieri, due atti: il primo definisce l’indirizzo della nuova pianificazione, con una forte spinta all’incremento della raccolta differenziata, il secondo, prende in esame la riprofilatura di tre delle sei discariche ancora attive sul territorio regionale.

«Non ci siamo mai sottratti a dare il nostro contributo nella risoluzione dei problemi e delle emergenze che nel tempo si sono prospettate nella nostra regione – risponde Tardani - ma non condividiamo nemmeno l’ipotesi che il nostro territorio continui ancora a pagare i ritardi e le inefficienze accumulati nel passato».

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Il Messaggero