Da Montecchio a Leopoli, Alessandro Ricci giornalista free lance, racconta la guerra.

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AMELIA Da Montecchio a Leopoli. Non ci ha pensato nemmeno un minuto...

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AMELIA Da Montecchio a Leopoli. Non ci ha pensato nemmeno un minuto Alessandro Ricci a partire per l'Ucraina, a raggiungere quella terra da cui stanno scappando a milioni ma in cui lui, trentatreenne giornalista free lance attualmente inviato per Sky, sentiva di dover andare per vedere con i suoi occhi e cercare di raccontare una guerra che sta mettendo in ginocchio l'Europa. «Alessandro è partito subito -ha raccontato la sorella Francesca che vive a Montecchio insieme al resto della famiglia - al telefono prima di andare (quando gli hanno proposto l'incarico si trovava a Berlino ndr) mi ha detto che lui doveva esserci, cercare di capire, spiegare una situazione oggi precipitata ma che da tempo stava studiando». Così pochi giorni dopo l'attacco di Putin all'Ucraina, è volato a Leopoli. «Praticamente non dormiamo da settimane - spiega ancora Francesca - anche se finora siamo riusciti a rimanere costantemente in contatto via telefono, la preoccupazione è tanta. Lui e l'operatore sono sempre in allerta perchè quando suonano gli allarmi devono scappare. Riescono a dormire al massimo due o tre ore per notte ma sempre con un occhio aperto. E noi a casa facciamo uguale». Cresciuto a Montecchio, dove tutti lo conoscono come "bistecchino", da sempre Alessandro ha aspirato alla professione di giornalista. «Si è laureato in Scienze della Comunicazione a Roma -dice Francesca - e poi è praticamente partito subito per l'estero». L'Europa è diventata la sua casa professionale e negli ultimi anni ha seguito la cronaca di eventi che hanno segnato la storia del Vecchio Continente e del mondo. Era a Londra il giorno dei risultati del referendum sulla Brexit, sull'aereo che ha riportato a Mosca Aleksej Navalnyj, inviato per gli attentati ad Halle, solo per citare alcuni dei servizi fatti per agenzie e testate internazionali. «Però è sempre tornato spesso - continua Francesca- nei fine settimana e a novembre, quando è il tempo della molitura delle olive. La mia famiglia ha un frantoio oleario -precisa- mio padre forse sperava che Alessandro avrebbe deciso di raccogliere l'eredità di famiglia ma non era proprio nelle sue corde. Lui torna, per un mese si dedica a questo e poi riparte». A casa, a Montecchio, a tifare per lui ci sono nonna Evelina che con i suoi 102 anni non si perde una diretta, nonno Riano che lo segue h24, e un intero paese. «Il pensiero di un nostro compaesano, un amico, al centro di un teatro di guerra ovviamente ci fa stare in ansia - ha detto il sindaco di Montecchio Federico Gori - ma è anche motivo di grande orgoglio. Per conoscere la realtà delle cose, soprattutto in guerra, bisogna andare dove queste accadono, ricercando fatti e sensazioni, costi quel che costi e per questo voglio ringraziare Alessandro Ricci che dal nostro piccolo Comune è andato proprio in Ucraina. Un grande giornalista da un piccolo paese, a testimonianza che di eccellenze ne abbiamo e come». Per quando tornerà, Gori ha anticipato l'intenzione di organizzare, pandemia permettendo, un degno bentornato. «Dovrebbe ripartire da Leopoli fra qualche giorno perchè a causa dello stress a cui sono sottoposti gli inviati si alternano -chiude Francesca- trascorsi 15 giorni però dovrebbe tornare lì ma noi speriamo che la guerra finisca prima».

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Il Messaggero