Terni. Non solo giornali, la giunta ora apre alle "super edicole"

Le prime novità su commercio e centro storico

Terni. Non solo giornali, la giunta ora apre alle "super edicole"
COMMERCIO Magari qualcuno ci compererà pure una rivista, ma non è detto. Perché nelle edicole, a breve, neanche si troveranno più. L'idea della...

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Magari qualcuno ci compererà pure una rivista, ma non è detto. Perché nelle edicole, a breve, neanche si troveranno più. L'idea della nuova amministrazione è di riconvertirle in altro. In cosa? «Dipende dal quartiere in cui si trovano» - spiega l'assessora al Commercio Stefania Renzi. Un chiosco di giornali collocato in un'area in cui manca una cartoleria potrebbe essere un punto di riferimento per gli scolari, ad esempio. In riva al lago potrebbe servire per affittare i pattini. In piazza San Francesco, finalmente, a somministrate bevande tutti i giorni. E in piazza della Repubblica Roberto Elisei troverebbe un acquirente in un battibaleno. La sua edicola è in vendita da un anno, ma col fatto che il regolamento comunale non consente di farci un granché, lui sta ancora dietro il bancone. «Per me ci possono fare quello che vogliono, anche un sexy shop, io lascio» - conferma. Sempre di più i giornali si leggono sul cellulare anzichè sulla carta.

Massimo Ciarulli, edicolante storico di viale della Stazione, è stanco di ripetere che se qualcosa non cambia la categoria si estingue: «Paghiamo l'occupazione di suolo pubblico, l'Imu, la Tari. Un cambio di destinazione d'uso delle edicole, come avvenuto già in parecchi comuni d'Italia, è necessario». Necessario e previsto dal Qsv (Quadro strategico di valorizzazione) a quanto pare. Infatti l'assessora Renzi ha annunciato la rivoluzione delle edicole proprio nel corso della presentazione dello strumento strategico di programmazione per la riqualificazione del centro. Non è chiaro se tutto questo servirà a dare nuova vita anche a vecchie strutture come quella che sta in largo dei Banderari. Comunque tutti gli edicolanti di Terni potranno sbizzarrirsi e presentare tutte le domande del mondo. A Barcellona, nel dicembre 2019, tre imprenditori hanno trasformato la rivendita di giornali di Passeig Sant Joan in uno spazio di incontro dove l'acquisto dei quotidiani è solo un pretesto per incontrare gente, prendersi un caffè, degustare una bevanda. Un modello replicato a Milano, in 15 chioschi, e poi in altre città del Paese. In alcuni borghi hanno trovato collocazione dei mini market dal sapore retrò: i chioschi restano portatori di una storia di grande valore, ma servono più come negozietti di alimentari. Ermanno Patalocco, proprietario dell'edicola Garibaldi che si trova a pochi metri dal Caos, spiega che le istanze della categoria sono state accolte: «Le interlocuzioni con Palazzo Spada sono servite a far capire ai nuovi amministratori che riconvertire le edicole significa anche favorire interventi di rigenerazione urbana».
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Il Messaggero