«Nel polo ternano torni la ricerca». L'appello della Cisl per la chimica

«Nel polo ternano torni la ricerca». L'appello della Cisl per la chimica
FORMAZIONE Settanta anni fa, era l'11 marzo 1954, Giulio Natta, che lavorava nel centro ricerche Polymer di Terni, annotava nella sua agenda "fatto il...

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FORMAZIONE

Settanta anni fa, era l'11 marzo 1954, Giulio Natta, che lavorava nel centro ricerche Polymer di Terni, annotava nella sua agenda "fatto il polipropilene", che poi nel 1963 gli valse il Nobel per la chimica. La ricorrenza è stata ricordata durante l'iniziativa "Vitality per il polo chimico ternano" organizzata dalla Femca Cisl Umbria e dalla Cisl Umbria nell'Istituto tecnico tecnologico Allievi-Sangallo. «Per tentare di fornire un futuro al polo chimico del comprensorio ternano ha affermato il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli - occorre tornare allo spirito che animava Guido Natta, che vedeva disporre Terni di un importante centro di ricerca, dove operavano all'epoca quattrocento persone, di cui duecento tra laureati e diplomati». Con il progetto Vitality, che vede il coinvolgimento dell'università di Perugia e della Regione, sorgeranno un centro specializzato sui biomateriali nel sito dell'ex Polymer ed uno sui nanomateriali a Nocera Umbra.

«Biomat, la ricerca sui materiali e dispositivi a base biologica e biocompatibili - ha sostenuto il segretario della Femca Simone Sassone - è un primo segnale per risvegliare dal torpore il polo chimico ternano. Siamo convinti che questo tipo di manifattura abbia ancora un futuro a condizione che tutti gli attori svolgano il proprio ruolo investendo nella ricerca e nella formazione». Fondamentale anche la sostenibilità. «La chimica a Terni conta 125 anni di storia - ha affermato il segretario della Cisl Umbria Angelo Manzotti - e' possibile seguire il criterio di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Pnrr e i fondi europei sono gli strumenti». Nel progetto sono stati assunti 24 ricercatori, che è già una ricaduta concreta sul territorio. «La formazione e la ricerca - ha evidenziato Marcelli - restano le basi per evitare che i giovani umbri continuino a lasciare la regione per recarsi all'estero, rilanciando la chimica come manifattura, introducendo la figura del consulente alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ecco perché bisogna sostenere il progetto Vitality unendo le forze in una sorta di comunità degli innovatori».

«La progettualità che abbiamo sviluppato - ha sottolineato l'assessore regionale Michele Fioroni - crea una condizione ecosistemica per attrae altre imprese». All'iniziativa hanno partecipato anche gli studenti del quarto e quinto del corso di chimica dell'Allievi-Sangallo che dovranno poi trovare lavoro nei propri ambiti di pertinenza. «Chi studia a all'Itt - ha aggiunto Sassone - ha le competenze di base per entrare nel mondo del lavoro e avere più velocità nello sviluppare competenze specifiche necessarie per affrontare il mercato del lavoro dove digitalizzazione, innovazione, sostenibilità e transizione sono ormai le parole chiave del modello economico». E Marcelli ha ricordato la battaglia del 2012 «quando stava per chiudere il corso di chimica dell'istituto mentre ora ci sono quattro terze classi e contano anche parecchie studentesse».

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Il Messaggero