Castiglione del Lago, nel giardino di casa sotterrano rifiuti e pure eternit: salute a rischio per risparmiare

Il sequeestro del terreno
CASTIGLIONE DEL LAGO - Non si sa se avrebbero scelto di vivere, letteralmente, su una discarica pericolosa per la loro stessa salute o se magari avrebbero deciso di farla abitare...

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CASTIGLIONE DEL LAGO - Non si sa se avrebbero scelto di vivere, letteralmente, su una discarica pericolosa per la loro stessa salute o se magari avrebbero deciso di farla abitare a chi non poteva sapere quanto fosse rischioso prendere il sole sull'erbetta appena piantata. Ma di certo in quattro sono accusati di aver interrato ben 150 tonnellate di rifiuti da demolizione e pericolosissimo eternit nel giardino della villa appena acquistata in zona Trasimeno. Una storia che ha dell'incredibile, portata alla luce dai carabinieri forestali della Stazione di Passignano che hanno denunciato alla procura di Perugia le quattro persone che, in concorso tra loro, con escavatore cingolato, «interravano rifiuti speciali pericolosi derivanti dai lavori di ristrutturazione di edifici pertinenziali annessi a quello di civile abitazione». Questa l'accusa emersa dopo che una pattuglia impegnata in un controllo del territorio,nella zona di Panicarola, ha notato i lavori nell’area di pertinenza di una villa in fase di ristrutturazione.

Dagli accertamenti è risultato come l’abitazione fosse stata acquistata recentemente dai proprietari e oggetto di lavori di ristrutturazione. Ma invece di conferire correttamente i rifiuti derivanti dagli interventi, tonnellate di mattoni sono stati mescolate a lastre di eternit e interrate nel terreno adiacente l’abitazione. In base alla ricostruzione dei militari, i proprietari avrebbero successivamente ricoperto tutto il materiale «con terreno vegetale per favorire la semina del prato per il loro futuro giardino». Con l'intervento dei carabinieri, però, i lavori sono stati bloccati e l'area sequestrata. Richiesto anche l'immediato intervento della Usl, che ha confermato la presenza di eternit, per cui è emerso «il grave danno all’ambiente oltre agli enormi rischi per la salute corsi dal conducente dell’escavatore e dai proprietari presenti nelle fasi di interramento». Adesso i responsabili sono tenuti a rimuovere le 150 tonnellate di rifiuti per essere bonificati dall’amianto: il costo si aggira sui 100mila euro, a cui si aggiungono le sanzioni penali. Resta da chiarire, secondo i carabinieri forestali, la destinazione finale dell'immobile per «giustificare un comportamento così grave a carico della salute pubblica e dell’ambiente». Non è chiaro, infatti, il progetto dei proprietari e dei responsabili dell'interramento: se decidere scientemente di vivere rischiando i propri polmoni o se nascondere il pericolo a terze persone, innamorate di quella villa a un passo dal Trasimeno e dalle malattie.

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Il Messaggero