«'Ndrangheta a Perugia, preoccupante tentativo di condizionare la politica»

La commissione antimafia a Perugia
PERUGIA - Raccontano di aver appreso notizie «molto interessanti» che li riporteranno presto a Perugia e in Umbria per verficarle e approfondirle....

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PERUGIA - Raccontano di aver appreso notizie «molto interessanti» che li riporteranno presto a Perugia e in Umbria per verficarle e approfondirle. Perché «c'è tanto da capire e bisogna far capire che le mafie possono essere sconfitte solo conoscendole e studiandole». Il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra (M5S), Luigi Vitali (Forza Italia), Luca Migliorino (M5s) e il deputato umbro Pd e membro stesso della Commissione, Walter Verini, hanno svolto una intensa giornata di audizioni lunedì a Perugia in Prefettura.


In Umbria a preoccupare il presidente Morra «è il tentativo di condizionare anche le amministrazioni pubbliche». Nella regione però, ha sottolineato, «non si è registrato alcun scioglimento di enti locali per infiltrazione mafiose». «Ci terremmo quindi che si perpetuasse questa situazione ma bisogna stare particolarmente attenti» ha detto il presidente incontrando i giornalisti per fare il punto sulle audizioni.

Due recenti inchieste della procura di Catanzaro hanno toccato la regione e riferendosi a queste Morra ha spiegato che «sono state disvelate questioni che debbono essere attenzionate da tutti e siamo certi che anche la nostra presenza solleciterà ancor più chi di dovere a monitorare. Sono infatti venuti fuori - ha aggiunto - tentativi di condizionamento del consenso a favore di candidati sui quali, mi preme dirlo, non ci sono attività di indagine in corso. Certo è però che bisogna stare attenti perché non si ripetano fatti che hanno inquinato pubbliche amministrazioni altrove».

Morra ha spiegato di avere «ragionato» con gli uomini dello Stato presenti sul territorio. Sono stati ascoltati il prefetto Claudio Sgaraglia e i vertici delle forze dell'ordine, il procuratore capo Giuseppe Petrazzini e il procuratore generale Fausto Cardella. «Con ogni probabilità - ha detto il presidente dell'Antimafia - torneremo spesso e volentieri perché vogliamo ulteriormente approfondire tutti gli aspetti».

«Abbiamo ragionato - ha spiegato ancora Morra - di tutti quei fenomeni che alimentano il mondo delle mafie. Si è fatto riferimento a vicende che anche giudiziariamente hanno avuto degli esiti e a casi ben noti ma vorremmo che fossero isolati e dobbiamo impegnarci affinché questi rimangano tali. Bisogna essere bravi - ha concluso il presidente dell'Antimafia - nel far capire che le mafie possono essere combattute con decisione e determinazione ma soprattutto conoscendole. Di conseguenza qui bisogna studiare e sono tanti gli aspetti che meritano appunto

un'analisi ancora più raffinata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero