Perugia, nasce in ambulanza: mamma e papà bloccati due volte nel traffico

Traffico sul Raccordo Perugia-Bettolle
PERUGIA - «E se nasce una bambina poi... la chiameremo Piscille». Il Perugia-Bettolle non è il Grande raccordo anulare e la mamma e il papà di...

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PERUGIA - «E se nasce una bambina poi... la chiameremo Piscille». Il Perugia-Bettolle non è il Grande raccordo anulare e la mamma e il papà di questa storia non c'entrano magari con l'Antonello Venditti di Corrado Guzzanti, ma anche Prepo poteva essere un bel nome per il figlio della coppia che il destino ha fatto nascere lungo la strada. Nonostante tutto l'impegno di sanitari e polizia.

È quello che è accaduto mercoledì quando, chi abita a Perugia non può non ricordarlo, tutta la città è stata bloccata per ore per un incidente. Un camion che si è ribaltato all'ingresso della galleria di Prepo, in direzione Ponte San Giovanni, e che ha di fatto mandato in tilt la circolazione sia in superstrada che in città, con le uscite tappate dalla polizia locale.
Il problema è stato, però, soprattutto per chi già si trovava sul Raccordo, letteralmente inchiodato sulla strada per consentire le operazioni di rimozione del mezzo. Tra loro anche una donna in avanzato stato di gravidanza che - vuoi l'ansia, vuoi il nervoso per il traffico, vuoi quei quasi quattro chili a rigirarsi nella pancia – ha iniziato ad avvertire le contrazioni pre-parto. Il marito chiama subito i soccorsi, arriva la polizia che tranquillizza la giovane donna, mette la quarta e scorta la loro auto fuori da quell'imbottigliamento. Fino in ospedale. Un'attenzione importante da parte degli uomini della squadra volante, ma la storia non finisce qui. Il bambino infatti non è ancora pronto ad affacciarsi al mondo e la coppia torna a casa. Da dove riparte però in ambulanza qualche ora dopo, quando le contrazioni sono decisive e precipitose. Talmente tanto che il bimbo questa volta non aspetta e nasce direttamente tra le braccia dei sanitari del 118. Un arrivo di corsa e in mezzo al traffico, per la gioia di mamma e papà. E un futuro con la passione per le macchinine.

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Il Messaggero