Narni, nuovo blitz dei carabinieri a caccia dei pusher accampati nei boschi

Narni, nuovo blitz dei carabinieri a caccia dei pusher accampati nei boschi
NARNI - La lotta ai pusher dei boschi non conosce sosta. Anche stavolta due spacciatori che si erano accampati nella fitta...

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NARNI - La lotta ai pusher dei boschi non conosce sosta.

Anche stavolta due spacciatori che si erano accampati nella fitta vegetazione del narnese, tra Selva Antica e Testaccio, quando hanno visto i carabinieri all’opera, sono riusciti a dileguarsi facendo perdere le tracce nei boschi.

I militari, impegnati in forze nell’ennesima operazione contro lo spaccio di stupefacenti, sono riusciti a scovare e sequestrare tutti gli oggetti usati per i bivacchi: tende da campeggio, batterie per auto che venivano usate per l’alimentazione elettrica, fornelli portatili e stoviglie, tra cui diversi coltelli da cucina.

I carabinieri, che hanno avuto l’ennesima conferma del fatto che i pusher continuano ad accamparsi lì per spacciare lontano da occhi indiscreti, non hanno trovate stupefacenti. E questo perché la droga viene ben occultata in luoghi considerati strategici, soprattutto in un periodo in cui le forze dell’ordine puntano la lente sulla nuova frontiera della cessione di sostanze. Con i boschi della provincia passati al setaccio a più riprese e teatro di diversi interventi che si sono chiusi con arresti e sequestri di droga.

La certezza è che il blitz di ieri mattina all’alba ha impegnato in forze gli uomini in divisa: i carabinieri della compagnia di Amelia, i colleghi della stazione di Stroncone e della stazione forestale di Narni, le unità cinofile antidroga della capitale e un equipaggio del nucleo elicotteri di Roma Urbe. Tutti al lavoro nel servizio di controllo straordinario del territorio, l’ennesimo della serie, organizzato per contrastare il fenomeno della detenzione e dello spaccio di stupefacenti nelle campagne del  comune di Narni. Sotto la lente degli investigatori dell’arma le località Pretare, Selva Antica e Testaccio.

Nella stessa zona a ottobre erano andati in scena controlli straordinari, con i militari che avevano avuto conferma delle segnalazioni dei residenti. Erano stati loro a indicare quei luoghi come centrali di spaccio gestite da extracomunitari accampati lì e meta di un continuo viavai di ragazzi che si addentravano nel bosco. Anche tre mesi fa il servizio aveva consentito di scovare i bivacchi organizzati, con tende da campeggio e batterie per auto usate per l’alimentazione elettrica. Ma dei pusher, ieri come a ottobre, neppure l’ombra. Tutto il materiale è stato sgomberato e recuperato dall’Asm per lo smaltimento. Nelle stesse ore sono stati controllati conducenti e passeggeri di numerose auto in transito nelle zone nel mirino dei carabinieri.

I pusher del bosco, almeno quattro di loro, erano finiti in carcere in estate dopo due blitz ravvicinati dei carabinieri e della polizia. Che avevano rischiato la pelle per bloccarli e portarli via dal bosco di vocabolo Mazzelvetta, a Piediluco, e dalla fitta vegetazione della Valserra, dove giorno e notte venivano distribuite centinaia di dosi di droga di ogni tipo.

La calma era durata solo qualche giorno perché i boschi si sono di nuovo popolati di pusher scaltri e spregiudicati, costringendo le forze di polizia ad una caccia spietata e a volte impari con chi traffica droga in una piazza sempre più avida di stupefacenti di ogni tipo.

 

 

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Il Messaggero