Narni, la Rocca rinasce con il museo dedicato alla "Street Art". In arrivo le opere di Banksy

Narni, la Rocca rinasce con il museo dedicato alla "Street Art". In arrivo le opere di Banksy
NARNI Banksy arriva a Narni. Ad ospitare le sue opere il neonato Sam...

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NARNI Banksy arriva a Narni. Ad ospitare le sue opere il neonato Sam (Street Art Museum), che il primo maggio aprirà le porte alla Rocca di Albornoz. Un progetto, unico in Italia, interamente dedicato a opere prodotte "on street", e il primo al mondo ad esporre una collezione permanente del writer britannico. Sotto la guida Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, il museo si propone di diventare un polo di riferimento per la urban art internazionale. Un unicum sul territorio nazionale, i precedenti sono a Roma e a Milano ma entrambi con un allestimento diffuso per quartieri con opere lasciate in situ, incentrato sulle espressioni artistiche urbane. Un museo classico nell'allestimento ma innovativo nel concept. Un luogo accessibile e inclusivo dove trovano spazio il cambio di prospettiva offerto da artisti che solitamente intervengono a modificare il paesaggio urbano, e quel sottotesto che fino a pochi anni fa è rimasto fuori dai canali ufficiali dell'arte. Nella pratica, gli spazi al piano terra della Rocca saranno suddivisi in due gallerie, entrambe dedicate alle mostre temporanee. Accanto, sarà allestito il centro studi, mentre le torri di vedetta ospiteranno i laboratori e i progetti speciali. Anche lo spazio esterno e i giardini diventeranno parte integrante dell'area espositiva ospitando sculture e installazioni. Infine, l'ala distaccata della fortezza ospiterà un progetto sull'arte urbana nazionale. «Gli spazi della Rocca conserveranno nel tempo una collezione permanente di opere, documenti e materiali unici, proseguendo in una continua ricerca di collezioni, catalogazioni e conservazioni di opere prodotte on street, dalle interpretazioni di manufatti agli artefatti, materiali e immateriali». Per iniziare, è prevista la presenza di circa una settantina di opere. Fra gli artisti in mostra, Keith Haring, Jean Michel Basquiat, Blu, Vhils, Obey, Seth, Kaws, C215, Invader, Sten e Lex e Ozmo, solo per citarne alcuni. Un primo e importante nucleo che nelle intenzioni si svilupperà nel corso degli anni con acquisizioni internazionali, rivolgendo una particolare attenzione alla giovane produzione artistica nazionale. Pezzo forte del museo, la collezione di circa trenta pezzi firmati Banksy, fra cui "Girl with Balloon", la "Monna Lisa del XXI secolo" e l’iconico lanciatore di fiori, "Flower Thrower". Nato nella scena culturale undenground di Bristol, Banksy si è imposto nel panorama artistico mondiale grazie ad alcune opere classificate come post-graffiti e guerrilla art. Un modo di fare arte che trova espressione nella dimensione dello spazio urbano, con pezzi che documentano la povertà della condizione umana. Manipolazione mediatica, omologazione, guerra, inquinamento, sfruttamento minorile, repressione poliziesca, maltrattamento degli animali fra le principali tematiche toccate in questi anni da un artista che ad oggi, nonostante le centinaia di ipotesi, è riuscito a mantenere segreta la propria identità. 
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Il Messaggero