Narni, gli studenti universitari tutti a votare In tanti dicono: «Abbiamo sostenuto i 5 Stelle»

di Marcello Guerrieri

NARNI Hanno approfittato degli sconti ferroviari e se ne sono andati in massa a votare. Gli studenti universitari narnesi, soprattutto le ragazze, sono così...

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NARNI Hanno approfittato degli sconti ferroviari e se ne sono andati in massa a votare. Gli studenti universitari narnesi, soprattutto le ragazze, sono così “scomparsi” nel pomeriggio della domenica, e con loro sono anche scomparsi quei gruppi nei bar e nelle pizzerie, allegri e ciacolanti. Ed è stata una mancanza che s’è notata nel centro storico, in una giornata come quella delle elezioni, che è di sé molto particolare. Insomma mancava qualcosa. Statistiche non sono possibili ma c’è chi parla di quasi la totalità tra le donne, che sono “scese” coi mezzi pubblici, spinte dalla loro passione dalla loro voglia di fare. Per chi hanno votato? Ma bastava parlare con chiunque perché dicessero “Per i Cinque Stelle”. Marusca, provincia di Potenza, terzo anno: “Voto per una loro maggiore presenza in Parlamento. Ce ne è bisogno”. Anche se ritorno direttamente dal treno già manifestava qualche dubbio sulle pastoie parlamentari: “Ancora non è stato fatto niente. Speriamo che ci si possa completare l’opera” ben conoscendo la difficoltà dell’iter parlamentare per la ricerca di una maggioranza nelle camere”. Valentina Scaringia, che è studentessa in odore di laurea, aveva anche partecipato alla corsa per diventare consigliere comunale a Narni, incontrando però il periodo di flessione più grande del movimento Cinque Stelle. Anche lei aveva percepito il particolare momento di euforia da parte dei Cinque Stelle, anche se non ne aveva compreso appieno il numero: “Ho lavorato per coordinare i collegi sino a Todi. E’ stato un momento faticoso. Ora via con la laurea”.

Ieri sera gli studenti sono tornati ed hanno “invaso” Narni Scalo: era il momento della cena al ritorno dal viaggio in treno verso il Sud, quel sud che le cartine delle televisioni indicano come giallissimo.

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Il Messaggero