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NARNI Torna "Narni Città Teatro" il festival diretto da Davide Sacco e Francesco Montanari sostenuto dal Mic e dalla Fondazione Carit e realizzato con il sostegno del comune di Narni. Per tre giorni, dal 16 al 18 giugno, piazze, corsi d'acqua, chiese diventeranno il diaframma attraverso cui mettere in luce, come specifica il claim di quest'anno, le "possibilità nascoste" intese come angoli, spazi culturali ma anche relazioni fra attori e pubblico, mente e cuore, in un tempo, irripetibile e non riproducibile. Fra gli elementi fondamentali di questo processo, il "mini-Manini" un teatrino viaggiante costruito sul modello di quello comunale. «Quando abbiamo iniziato questa avventura (la direzione artistica del Manini ndr) - ha spiegato Davide Sacco - eravamo in piena pandemia. Ciononostante, quello che ci siamo ripromessi da subito è stato che saremmo usciti dal teatro inteso come luogo fisico. Il teatro è fatto dalle persone, di relazioni perciò l'idea di portarlo fuori dai propri confini fisicamente intesi per farlo vivere fra la gente. Ricalcando un pò il detto "se Maometto non va alla montagna"...». Ecco allora venirne fuori un teatro sul modello di quello esistente, per stili e conformazione, ma più piccolo, e, soprattutto completamente autonomo e sostenibile a livello energetico, che girerà per le piazze del centro. Ad inaugurarlo venerdì 16 giugno lo scrittore Nicola La Gioia con "Presto saprò chi sono". Nel corso della tre giorni, popoleranno il cartellone i protagonisti della scena culturale internazionale. Lino Guanciale, Sergio Cammariere, Luca Ward, la Compagnia Wang Ramirez, Paolo Valerio, Nadia Baldi, fino a Daniel Pennac che quest’anno sarà il narratore protagonista del suggestivo appuntamento all’alba tra le rovine dell’Ala Diruta, con un progetto in prima mondiale che lo vede protagonista insieme a Pako Ioffredo nella mise en espace di Clara Bauer. «La città fantastica, dove vorremmo che artisti e spettatori, cittadini e viaggiatori attraccassero, appartiene a tutti - spiegano Sacco e Montanari -. È la città che vogliamo costruire nei giorni del vostro festival, dove i muri diventano trasparenti, le piazze parate, le vie scialuppe, e tutto quello che non si vedeva all’improvviso sorge». Ad aprire la manifestazione sarà proprio Francesco Montanari, che si confronterà con la storia del ciclismo diretto da Davide Sacco ne "L'angelo e l'automa" di Claudio Di Palma. Lino Guanciale andrà in scena con "Napoleone"scritto e diretto dallo stesso Sacco, che arriva a Narni dopo il debutto nazionale al Campania Teatro Festival. La Rocca Albornoz sarà la location per il progetto site specific "Il primo uomo", un'osservazione al telescopio del cielo, accompagnata dalla voce del doppiatore e attore Luca Ward.
Fra le novità di quest'anno, una foresta di duecento alberi piantati in collaborazione con Treedom. «I primi due - spiega Ilaria Ceci - li doneremo uno al sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli e uno all'assessora regionale Paola Agabiti che ne diventeranno i custodi. Ci auguriamo che anche i nostri ospiti e il pubblico vorranno piantare altri alberi così che la foresta diventi sempre più grande».
qui il " target="_blank">Programma dettagliato
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