Narni, Alessandro Rossi eletto presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie

Narni, Alessandro Rossi eletto presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie
Alessandro Rossi è il nuovo presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. È stato nominato in occasione del quarantesimo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Alessandro Rossi è il nuovo presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. È stato nominato in occasione del quarantesimo congresso nazionale della società scientifica. Rossi raccoglie l’eredità di Claudio Cricelli, dal 1994 alla guida della società. Laureato nel 1979 all’università di Perugia, dal 1980 è stato medico di continuità assistenziale e poi medico di medicina generale a Narni. Nel corso della carriera ha ricoperto diverse cariche come responsabile dell'ufficio di presidenza, coordinatore per la regione Umbria, responsabile area patologie Acute. Negli anni è stato docente all’università di Perugia come professore incaricato di Medicina Generale. «

Occorre favorire un inserimento dei giovani – ha detto Rossi – lavoriamo non per una next generation, ma per una today generation, affinché le nuove generazioni siano attive sin da subito. Auspico una presidenza che si sviluppi all’insegna di tre concetti: coraggio, fiducia nella scienza, rispetto. Coraggio per una professione sempre più difficile da affrontare. La fiducia nella scienza, nella nostra professione, nella capacità di ascolto delle nostre istanze da parte della politica, infine fiducia nelle nuove generazioni. Il rispetto che ci siamo guadagnati sul campo con il lavoro, con i progetti di formazione e di aggiornamento». 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero