Si fa ricaricare la prepagata con l'inganno, denunciato per truffa

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Carabinieri in azione nella giornata di ieri fra i comuni di Narni e...

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Carabinieri in azione nella giornata di ieri fra i comuni di Narni e Acquasparta dove sono state portate a termine alcune operazioni investigative. Rapina, truffa e hackeraggio informatico i reati contestati. La prima a Narni, nel corso della mattinata, quando i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Terni, in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Genova, hanno arrestato un uomo, condotto al carcere di Perugia, per rapina plurima. L'uomo, D.T.T., classe 1947 originario della provincia di Sassari e già noto alle forze dell'ordine, era stato condannato a quattro anni di reclusione nel 2017 per una serie di rapine commesse in Liguria negli anni precedenti e a pagamento di una multa pari a 2000 euro. La seconda invece nel pomeriggio, ad Acquasparta, dove i Carabinieri del Comando Compagnia di Terni hanno proceduto a denunciare a piede libero alla Procura della Repubblica di Terni un uomo originario della provincia di Brescia. A suo carico il reato di truffa" denunciata da un privato nel gennaio scorso. Secondo la ricostruzione effettuata durante le indagini, il truffatore, mettendo una punto una serie di raggiri, aveva convinto la vittima ad effettuare diverse ricariche sulla sua carta prepagata. Sei, per la precisione, per un totale di 1500 euro. Sempre ad Acquasparta i militari del comando stazione locale, hanno deferito un uomo in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Terni con l'accusa di “accesso abusivo ad un sistema informatico”. L'uomo, classe 1973 e originario della provincia di Napoli, fingendosi un funzionario del servizio di sicurezza della "Banca Intesa", aveva inviato sull'utenza mobile della sua vittima un hyperlink attraverso il quale lo invitava ad inserire i propri dati di accesso al sistema di home banking. Una truffa emersa qualche giorno dopo, quando il malcapitato ha riscontrato una serie di pagamenti fraudolenti partiti dal proprio conto corrente senza autorizzazione, per un totale di circa 1000 euro. 

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Il Messaggero