«Mio figlio massacrato dal branco solo per uno sguardo. Sono vigliacchi»

«Mio figlio massacrato dal branco solo per uno sguardo. Sono vigliacchi»
PERUGIA «È il suo compleanno, e invece di brindare con gli amici se ne sta in ospedale, con il volto tumefatto e a rischio d’intervento. E tutto per cosa? Per...

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PERUGIA «È il suo compleanno, e invece di brindare con gli amici se ne sta in ospedale, con il volto tumefatto e a rischio d’intervento. E tutto per cosa? Per un’occhiataccia. Meno, uno sguardo». Dall’altro capo del filo c’è un padre sotto choc. E comprensibilmente preoccupato. Non solo per le condizioni attuali di salute del figlio ventenne, ma anche per il futuro.


Perché finire in ospedale mentre sei all’esterno di una festa di compleanno in pieno centro, di sabato sera, solo perché hai casualmente incrociato dei balordi in gruppo e armati, non può che preoccupare, Un padre, una famiglia, ma anche una città intera. Perché sarebbe potuto succedere a chiunque. Perché sapere che tuo figlio è stato aggredito due volte in pochi minuti dallo stesso branco di criminali, lasciato per strada con il naso spaccato e altre ferite alla testa che ancora non sono del tutto guarite, è roba da far venire i brividi.
È quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica in piazza Matteotti e dintorni, con la storia del ragazzo pestato da quattro persone che ha fatto il giro della città riproponendo (assieme alle altre due aggressioni registrate sempre sabato) la questione della mala movida, soprattutto in centro.
«Mio figlio era uscito dal locale in cui stavano festeggiando il compleanno di un amico a fumarsi una sigaretta - racconta il padre del ragazzo - quando ha avuto la sventura di incrociare il proprio sguardo con un’altra persona, che anche altre persone presenti hanno poi definito come molto su di giri. Prima lo ha minacciato, poi dopo pochi secondi gli è saltato addosso. Questo tizio era assieme ad altre tre persone, tra cui una donna». La violenta aggressione richiama immediatamente gli amici del ragazzo: «Sono subito usciti dal locale per dividerli - continua il papà del ventenne finito in ospedale - ma nel frattempo uno dei quattro ha tentato di colpire mio figlio con un cacciavite al volto. Per fortuna lui è stato pronto a “parare” il colpo con una mano, anche se si è procurato una brutta ferita proprio alla mano, e ha uno sfregio al sopracciglio. I quattro si sono allontanati, mentre mio figlio perdeva sangue e si è andato a lavare a una fontanella nelle vicinanze». 

Sembra tutto finito. Ma così non sarà. «Sono spuntati da qualche vicolo, uno di loro ha fatto il gesto di dare la mano per fare pace mentre mio figlio si stava togliendo il sangue alla fontanella e invece è partito con un cazzotto a tradimento che l’ha tramortito. A quel punto hanno preso a picchiarlo selvaggiamente, ma per fortuna che era arrivata la polizia e sono scappati, lasciandolo a terra ferito». E mentre le indagini della squadra mobile a breve potrebbero portare a sviluppi importanti, il ragazzo è ancora ricoverato in Neurochirurgia. «Quello che ha passato mio figlio negli ultimi mesi è successo spesso - conclude l’uomo -. Confido che gli investigatori riescano a prenderli il prima possibile. Perché sono persone pericolose che vanno in giro a terrorizzare gli altri Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero