Morte del piccolo Alex, il compleanno mancato e la nuova perizia: la mamma era capace di intendere?

Norbert e Alex Juhasz in Ungheria
PERUGIA - Alex Juhasz ieri avrebbe compiuto tre anni. E invece di comprargli torta e candeline il papà Norbert ha dovuto nominare un consulente di parte per la nuova...

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PERUGIA - Alex Juhasz ieri avrebbe compiuto tre anni. E invece di comprargli torta e candeline il papà Norbert ha dovuto nominare un consulente di parte per la nuova perizia psichiatrica a cui deve essere sottoposta Katalina Erzsebet Bradacs, la mamma accusata di averlo ucciso a coltellate lo scorso primo ottobre a Po' Bandino.

La donna, 44 anni di origini ungheresi, è infatti accusata di omicidio volontario e tutto si gioca sulla sua capacità di intendere e di volere quando ha brandito un coltello e ha colpito più volte il figlio, subito dopo essere scappata dall'Ungheria nel momento in cui il tribunale avesse deciso di affidare il piccolo Alex al papà. E ieri, dopo che il sostituto procuratore Manuela Comodi aveva chiesto una seconda perizia rispetto alle sei paginette consegnate dal primo perito nominato dal giudice Angela Avila, hanno infatti prestato giuramento i tre nuovi professionisti incaricati di capire lo stato mentale della donna. I professori Marco Marchetti, Mariano Cingolani e Francesca Baralla hanno iniziato la nuova perizia direttamente ieri mattina in tribunale, dove Katalina è arrivata con il suo legale Enrico Renzoni, che è convinto della sua infermità mentale. Il padre Norbert, parte civile con l'avvocato Massimiliano Scaringella, ha nominato come consulente di parte la dottoressa Daria Giacomini, mentre la procura ha incaricato il dirigente della Asl 1 Marco Grignani.
La donna è stata quindi sottoposta ad alcuni test per immagini, per evitare problemi di lingua per sommo scrupolo, considerando come Katalina comprenda abbastanza bene l'italiano, avendo vissuto qui per anni tanto da cercare un tetto per lei e Alex prima a Roma e poi ad Arezzo. La perizia si svolgerà con ulteriori sedute e colloqui e il deposito della relazione è previsto per il 18 luglio.


Nel frattempo, il pm Comodi ha chiesto e ottenuto una nuova proroga alla custodia cautelare, per cui al momento la donna resterà comunque in carcere fino agli inizi del prossimo anno. La procura ha poi chiesto copia degli atti ungheresi relativi ai passati ricoveri di Katalina e al procedimento per l'affidamento, mentre i periti sono in attesa del deposito della relazione dell'autopsia utile anche a capire le modalità e quindi l'animo con cui la donna ha ucciso il suo bambino. «Siamo molto soddisfatti – ha commentato all'uscita del tribunale l'avvocato Scaringella - sia della decisione del gip di nominare un collegio peritale, sia dell’approccio del collegio stesso che ha davvero mostrato la volontà di approfondire la perizia al massimo, onorando così la memoria del piccolo Alex».
E.Prio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero